Giorno: 21 Marzo 2017

  • PIANETA AFRICA presenta

    I Am Not Your Negro di Raoul Peck Felicité presentato dal regista Alain Gomis My Hindu Friend di Héctor Babenco

    Mercoledì 22, venerdì 24 e domenica 26 marzo 2017, ore 20.30Cinema Massimo, Sala Tre – Torino

    Nell’ambito del progetto Pianeta Africa, il Museo porta avanti la preziosa collaborazione con il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina (Milano, 20-26 marzo) per proporre alcuni film africani e non, appena presentati nelle giornate milanesi. Il regista Alain Gomis incontrerà il pubblico in sala.

    Mercoledì 22 marzo alle ore 20.30, sarà proiettato al pubblico I Am Not Your Negro, film candidato all’Oscar per il documentario del regista Raoul Peck.

    Venerdì 24 marzo, alle ore 20.30 sarà proiettato Felicité di Alain Gomis, vincitore dell’Orso d’argento all’ultima Berlinale, e dopo il film il regista risponderà alle domande del pubblico in sala. Il film di Alain Gomis è stato realizzato con il sostegno di Torino Film Lab. Chiude la tre giorni.

    Domenica 26 marzo alle ore 20.30, la proiezione di My Hindu Friend, l’ultimo film realizzato da Héctor Babenco prima di morire, interpretato dal bravissimo Willem Dafoe.

    Ingresso euro 3 a tutte le proiezioni.

    La rassegna fa parte di Pianeta Africa, manifestazione organizzata dal Museo Nazionale del Cinema sin dal 2010, la cui finalità principale è quella di mettere il continente africano al centro di una riflessione attenta e partecipata da più soggetti e insieme creare uno spazio dove agevolare l’incontro delle due culture, salvaguardandone le rispettive identità.

  • Il Giardino della Principessa

    Con l’arrivo della primavera riapre il Giardino della Principessa a Palazzo Madama.
    Tante novità e appuntamenti attendono il pubblico del museo e gli appassionati del verde che, a partire dal 22 marzo 2017, potranno nuovamente conoscere e osservare ortaggi, piante officinali, ornamentali, fruttifere e spontanee, riscoprendo il valore di quelle specie vegetali ormai dimenticate, che costituiscono un prezioso scrigno per la tutela e la valorizzazione di numerose piante coltivate in epoca medievale e spontanee del territorio piemontese.
    La stagione sarà ricca di occasioni per osservare i cambiamenti del giardino insieme ai giardinieri e ai volontari “senior civici” che, come ogni anno, saranno a disposizione dei visitatori tutti i mercoledì negli orari di apertura al pubblico per svelare trucchi e segreti del mestiere.
    Sempre il mercoledì, da marzo a maggio, si svolgerà il nuovo corso di giardinaggio Tecniche di coltivazione naturale per piante sane e vivaci che impegnerà aspiranti giardinieri e giardiniere insieme al curatore botanico Edoardo Santoro.
    Una nuova edizione del corso è prevista nei mesi autunnali per imparare nuove tecniche di coltivazione e scoprire le rarità botaniche presenti nelle aiuole.
    Il calendario degli appuntamenti in giardino sarà presto online

    Giardino della Principessa, Palazzo Madama, Piazza Castello, Torino
    Orari: lunedì-domenica ore 10.00-18.00, chiuso il martedì. La biglietteria chiude 1 ora prima
    Info giardino: giardinomedievale@fondazionetorinomusei.it – 011 4431714

     

  • In tutto sono esposti fino all’11 settembre 2017 più di 130 oggetti, tra armi, strumenti musicali, oggetti sacri, ornamenti, in gran parte mai esposti prima d’ora al pubblico, entrati nelle collezioni di Palazzo Madama grazie alle donazioni di diplomatici, imprenditori, artisti, commercianti e aristocratici.

    Il 6 aprile nella Sala Atelier di Palazzo Madama apre la mostra Cose d’altri mondi. Raccolte di viaggiatori tra Otto e Novecento, un viaggio attraverso quattro continenti illustrato da opere d’arte provenienti dalle ricche collezioni etnografiche del museo e da prestiti di altri musei del territorio piemontese.

    Reperti archeologici dell’America pre-colombiana.

    Tamburi, sonagli e lire congolesi.

    Pagaie cerimoniali, clave e tessuti in corteccia d’albero provenienti dalle isole dell’Oceania.

    Testi sacri e sculture buddhiste.

    E ancora manufatti africani, maschere del Mali e della Nigeria; un meraviglioso pariko (diadema) di penne multicolori usato dai Bororo del Mato Grosso nelle cerimonie; opere queste provenienti rispettivamente da due importanti musei etnografici del territorio piemontese: il Museo Etnografico e di Scienze Naturali Missioni della Consolata di Torino e il Museo Etnologico Missionario del Colle Don Bosco.
    La mostra – curata da Maria Paola Ruffino e Paola Savio, storiche dell’arte di Palazzo Madama – riconduce a un’epoca in cui con sguardo positivista si studiavano i mondi lontani dall’Occidente e quindi esotici. Una stagione in cui i maggiori musei europei si aprirono ad accogliere reperti e manufatti di popoli e continenti diversi alla ricerca di nuove chiavi di lettura per la propria storia e cultura.

    A Palazzo Madama il percorso espositivo si articola in quattro principali sezioni: Africa, Asia, America e Oceania.

    Nell’Africa troviamo una selezione di armi e strumenti musicali raccolti dal marchese Ainardo di Cavour, durante un avventuroso viaggio compiuto nel 1862 nella regione detta Sennar (tra Egitto e Sudan), e da Tiziano Veggia, che lavora nella prima metà del Novecento alla costruzione di ferrovie in Congo, nonché dai Missionari della Consolata, in contatto con numerose etnie, quali i Bambara nel Mali, gli Yoruba in Nigeria e i nomadi Beja.

    Dall’Asia proviene la collezione di sculture sacre, stoffe, avori intagliati ed altri oggetti d’uso, esposta per la prima volta, che l’imprenditore Bernardo Scala nel 1880 porta con sé al suo rientro dallo Stato del Myanmar (allora detto Birmania). Di particolare fascino sono i testi buddhisti in lingua Pali, scritti su foglie di palma dorate e chiusi da tavolette in lacca rossa e oro che sono stati restaurati per la mostra, e gli oggetti provenienti dalla Corea donati dal conte Ernesto Filipponi di Mombello nel 1888: ventagli in carta di gelso dipinta e un libro che mostra esempi delle Cinque Relazioni Umane confuciane, in scrittura cinese e coreana a scopo divulgativo.

    Nella seconda metà dell’Ottocento s’intensificano i viaggi oltreoceano, come testimoniano le numerose raccolte rappresentate nella sezione dedicata all’America.

    Dal Messico provengono gli oggetti precolombiani donati al museo nel 1876 dall’imprenditore Zaverio Calpini. Reperti rari e preziosi quali le sculture olmeche, urne cinerarie zapoteche, ornamenti d’oro e idoli della cultura Maya, Mixteca e Azteca, e anche manufatti più comuni quali gli stampi in terracotta a rilievo per decorare il corpo o i rocchetti in ossidiana da inserire nei lobi delle orecchie, che trovano sintonie inaspettate negli usi e nella cultura contemporanea.

    Dal Perù arrivano i pettorali e pendenti in argento e oro donati da Giovanni BattistaDonalisio, console di Panama. Resta invece ignoto il nome di chi abbia offerto al museo di Palazzo Madama la collana d’artigli di giaguaro dell’America centrale; inquietante quasi quanto la Tsantsa, la testa umana miniaturizzata portata sul petto quale trofeo dai guerrieri della tribù Jívaro in Ecuador, offerta ai concittadini da Enrico della Croce di Dojola nel 1873.

    L’Oceania costituisce l’ultima sezione della mostra, con una selezione tra gli oltre 200 oggetti donati nel 1872 da Ernesto Bertea. Avvocato e pittore, Bertea non viaggia personalmente oltreoceano, ma acquista forse a Londra questo eccezionale nucleo di manufatti provenienti dalle isole polinesiane e Salomone, di pregio pari a quelli del British Museum. Tra gli oggetti esposti delle clave rompitesta, lance, fiocine, pagaie cerimoniali dipinte e intagliate a intrecci geometrici e alcuni tapa, tessuti fatti di fibra di corteccia battuta e decorata a stampo con motivi di linee e geometrie regolari.

    Il percorso nel suo articolarsi è carico di sorprese e suggestioni e consente di scoprire opere esteticamente insolite e stupefacenti a tal punto da sembrare oggetti attinenti a certa illustrazione fantasy contemporanea o persino progettati da culture extraterrestri.

HTML Snippets Powered By : XYZScripts.com