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  • La denominazione si può cosi sintetizzare: merenda prima di cena e si colloca infatti tra l’orario dello spuntino pomeridiano e quello del pasto serale.

    Un’usanza che in origine veniva praticata dai contadini durante le lunghe giornate di lavoro estive o nel periodo della vendemmia, quando fra le 17 e le 18 avevano bisogno di rifocillarsi per poter continuare a lavorare fino al calar del sole.

    I cibi che si portavano erano dettati dalla praticità di poter essere mangiati in modo veloce senza bisogno di sedersi a tavola: pane, salame, formaggio, frittate,  il tutto accompagnato da un vino di produzione propria.

    Con l’arrivo del ceto borghese, e il passaggio a condizioni di vita migliori, questo costume si diffuse anche nella classi più ricche, per raggiungere anche quelle cittadine.

    La merenda sinoira iniziò ad essere proposta la domenica nel tardo pomeriggio nelle case di villeggiatura in campagna e venne praticata soprattutto in estate, all’aperto, sotto i pergolati, quando si ricevevano degli ospiti.

    Si trattava di un buffet, consumato prevalentemente in piedi, di antipasti freschi sia di origine borghese sia di origine contadina, come la carne e le zucchine in carpione, le acciughe al verde e al rosso, il vitello tonnato, l’insalata russa, la capricciosa, ecc.

    Ultimamente la merenda sinoira si è trasformata nell’aperitivo, proposto in numerosi locali, è diventato molto di moda ed ha assunto il nuovo connotato di abbondante aperitivo da cui il nuovo termine “apericena”.

     

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