Giorno: 28 Ottobre 2022

  • Un quadro di Mondrian è stato esposto per 42 anni nel verso sbagliato

    Si tratta di “New York City 1”, opera del 1941 composta da strisce adesive orizzontali e verticali rosse, gialle e blu, approdata al museo nel 1980

    AGI – Un importante quadro astratto di Piet Mondrian è stato esposto per 42 anni al rovescio rispetto al verso in cui fu dipinto: l’ammissione dell’errore è arrivata dalla Collezione d’arte del Nordreno-Vestfalia di Dusseldorf che ospita l’opera, in occasione della mostra per i 150 anni dalla nascita del pittore olandese fondatore del ‘neoplasticismo’, “Mondrian.Evolution”.

    Si tratta di “New York City 1”, opera del 1941 composta da strisce adesive orizzontali e verticali rosse, gialle e blu, approdata al museo nel 1980. “A differenza di un quadro a olio quasi ‘gemello’ di Mondrian esposto al Centre Pompidou di Parigi, l’immagine con i nastri adesivi è stata ruotata di 180 gradi poco dopo la morte di Mondrian nel 1944”, ha spiegato la curatrice Susanne Meyer-Buser.

    La storica dell’arte ha presentato diverse prove a sostegno della sua tesi tra cui una foto scattata nello studio dell’artista in cui l’opera si trova sul cavalletto e ha un orientamento diverso.

    In particolare, nella foto le strisce più dense si trovano sul bordo superiore e quindi scorrono esattamente come il dipinto a olio di Parigi. Anche l’andamento delle strisce adesive con i bordi ha confermato il sospetto che “New York City 1” sia stato capovolto.

    Tesi che in realtà sarebbe stata fatta da un italiano: a rivendicarla è infatti l’artista  Francesco Visalli che con una mail alla direttrice del museo Annette Kruszynski aveva segnalato l’errato verso di esposizione di “New York City 1”, allegando informazioni su una foto dello studio di Mondrian a New York pubblicata dal magazine Town & Country del giugno del 1944 in cui compare l’opera esposta in senso opposto rispetto all’attuale.

    Visalli, che da 15 anni studia e fa ricerche sul pittore olandese, assicura che la direttrice lo ringraziò assicurandogli che la nota sarebbe stata inserita nel file curatoriale.

    L’artista ha riferito di aver scambiato messaggi con Wietse Coppes, editore del Mondrian Edition Project presso RKD Netherlands Institute for Art History, “il quale ha confermato che, in base allo scambio di mail con la direttrice del Museo, la stessa istituzione avrebbe dovuto dare credito a Visalli per la scoperta”. (AGI)

    l museo, tuttavia, ha espresso l’intenzione di mantenere l’opera nell’attuale posizione con cui peraltro era stata inserita nel Catalogo ragionato della Galleria. Errori di questo genere non sono nuovi per il mondo dell’arte: nel 1961 il Moma di New York espose “Le Bateau” di Henri Matisse al rovescio e solo dopo 47 giorni fu segnalata l’incongruenza sfuggita persino al figlio dell’artista francese.

    Si trattava di un ‘gouache’ astratto realizzato con ritagli di carta e a scoprire l’abbaglio dei curatori fu un’agente di borsa di Wall Street, Genevieve Habert, che lo racconto’ al New York Times. L’opera fu girata solo dopo due mesi, quando ormai la mostra si stava concludendo.

    Uno scivolone simile è accaduto al Whitney Museum of American Art nel 2015 per un’opera di Jackson Pollock che l’artista aveva pensato orizzontale ma che fu esposta in verticale per la mostra “America is Hard to See”. In quel caso, pero’, i curatori si attennero al verso in cui l’opera veniva gia’ esposta alla New York’s Betty Parsons Gallery.

  • HIC SUNT DRACONES
    Atelier dell’Errore ~ Chiara Camoni

    a cura di Elena Volpato

    3 novembre 2022 – 12 marzo 2023
    GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino

    Hic sunt Dracones si compone di due percorsi intrecciati: quello di Chiara Camoni e quello del collettivo Atelier dell’Errore. È un racconto in cui le due storie artistiche, molto diverse, si fronteggiano e si rispondono l’una all’altra. Dopo la precedente mostra a cura di Elena Volpato, Sul principio di contraddizione, questa esposizione riconosce la presenza di un pensiero metamorfico nell’arte contemporanea o, quanto meno, nei suoi territori più fertili, quelli distesi a cavallo del suo confine estremo, dove i cartografi un tempo avrebbero lasciato scritto il loro avvertimento e disegnato draghi d’ogni specie e forma.

    “Il pensiero metamorfico – scrive Volpato – è una variante diversa e sorella del pensiero della contraddizione. In letteratura è il pensiero che giunge da fuori, come un soffio d’ispirazione.
    Giunge serpentino e ossessivo come quello oracolare delle pizie. Modifica la natura di colui che lo accoglie e gli dona la capacità di leggere simbolicamente, in filigrana, ogni aspetto del reale; di guardare ogni forma nella sua continua possibilità di trasformazione e analogia con altre forme.
    Significa saper guardare una cosa, riconoscerla, e allo stesso tempo vedere in essa anche ciò che solo apparentemente non è.

    È un pensiero che genera draghi: esseri ibridi e polimorfi per i quali la tradizione medievale contempla il mescolarsi di ogni possibile tratto anatomico. Allo stesso modo ispira opere che rifuggono da ogni classificazione, che esorbitano da ogni griglia, che tengono insieme più immagini, più tempi, più momenti.

    Sia Camoni sia AdE lavorano spesso in modo germinativo, ci consegnano opere in cui è ancora possibile leggere lo sviluppo di crescita in un aggiungersi progressivo di elementi da cui nasce l’insieme: dettaglio dopo dettaglio. Ma ci mostrano anche un graduale modificarsi delle forme, di opera in opera, in una metamorfosi diacronica del lavoro che mantiene in sé l’ambiguità e la magia della matrice ciclica in cui ogni progredire è anche un ritornare.

    AdE e Camoni frequentano l’alterità. L’Atelier dell’Errore lo fa per costituzione, raccogliendo sotto la direzione di Luca Santiago Mora la maestria di giovani artisti, con tratti neurologici atipici, con una naturale predisposizione al soffio errante di quella che gli antichi chiamavano follia: forma principe del pensiero metamorfico. Chiara Camoni è invece in naturale connessione con principi altri rispetto a ogni nostra ortodossia culturale, è legata alle matrici del prima. Sa volgere al femminile il mondo e nel farlo riporta alla luce le origini cancellate, i nostri fondamenti: tralascia Apollo perché ricorda le ninfe serpenti che prima di lui vaticinavano a Delfi. Depone la tradizione degli antichi maestri per ricordare gesti creativi ancor più antichi, iscritti nelle nostre origine, così come nella natura.

    Chiara Camoni con i suoi collaboratori del Centro di Sperimentazione e con artisti amici spesso lavora collettivamente e Atelier dell’Errore non può che lavorare in tal modo. Anche questo vuol dire coltivare la metamorfosi e l’ibridazione contraddittoria: accogliere lo sguardo altrui, mettere insieme più teste nel cerchio intimo del pensiero creativo sono forse l’ultima frontiera sulla via dello scoprirsi altro da sé. Lì sono i draghi.

     

     

    GAM – GALLERIA CIVICA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA – Via Magenta, 31 – 10128 Torino
    Orari di apertura: martedì – domenica: 10:00 – 18:00.
    Chiuso il lunedì. La biglietteria chiude un’ora prima.

  • THE OTHERS, UN LABIRINTO PER IL MONDO DELL’ARTE

    Per la sua XI edizione The Others Art Fair gioca sul tema del labirinto e per farlo, utilizza un allestimento che invita il pubblico a giocare, a scoprire le gallerie come se fossero i premi di un gioco. Ma non un gioco qualsiasi, l’icona dei mitici anni ottanta, Pacman, presente in fiera non solo grazie al display espositivo a forma di labirinto, ma visibile fin dall’ingresso, con una consolle ad uso e consumo dei più piccoli – protagonisti da sempre con un occhio di riguardo all’interno della fiera – ma anche nel cuore degli adulti più nostalgici.

    Un tuffo nel passato, che già dall’entrata ci catapulta però fin da subito ai giorni nostri, grazie alle tante opere presenti in fiera, pronte ad essere scoperte e divorate dalla curiosità di un pubblico che, grazie ai simboli del gioco più iconico dell’epoca contemporanea, si potrà quindi orientare all’interno di un labirinto di sperimentazione, magia e poesia.

    Roberto Casiraghi, fondatore di The Others Art Fair aggiunge: “Niente più di un gioco, e come tale va preso, ma con la logica dei cambi di direzione che contraddistinguono la nostra epoca emblema di una società fluida e sempre in continuo movimento, con la possibilità di trovare un tesoro dietro l’angolo, che è l’opportunità di ritrovare ciascuno la propria strada.”

     

    A NOVEMBRE TORNA THE OTHERS ART FAIR: UN LABIRINTO PER IL MONDO DELL’ ARTE
    XI edizione 
    3 – 6 novembre 2022
    Padiglione 3 – Torino Esposizioni – Via Petrarca 39 b
    L’XI edizione trasforma The Others in un crocevia di artisti di generazioni differenti per riflettere sulla relazione tra Uomo e Nuove Tecnologie, sul rapporto tra Oriente e Occidente, sul potere del linguaggio e sulle nuove sperimentazioni artistiche.
    Fra i progetti collaterali, anche la Fondazione Quadriennale di Roma che, nel giorno di apertura della Fiera, presenta un wall drawing realizzato live da Marco Raparelli.

    Torino, 3 Novembre 2022 – Dopo il successo della X edizione, The Others Art Fair torna dal 3 al 6 Novembre 2022 nel Padiglione 3 di Torino Esposizioni portando in città un dibattito sempre più inclusivo nel mondo dell’arte, in un confronto tra artisti di generazioni e provenienze differenti, all’insegna della sperimentazione dei linguaggi. 

    Oltre sessanta le realtà coinvolte tra gallerie,  spazi non profit e artist run space che proporranno il lavoro di artisti affermati e giovani talenti, da sempre fulcro della manifestazione e trend-setter capaci di anticipare e influenzare il futuro. Ma non solo, perché anche quest’anno non mancheranno le collaborazioni con alcuni dei più importanti festival della città, un fitto programma musicale e, grande novità di questa XI edizione, anche la partecipazione della Fondazione Quadriennale di Roma, per scoprire l’arte contemporanea in tutte le sue diverse essenze. 

    È questo il cuore pulsante di The Others 2022, un intreccio di punti di vista diversi ed espressione di un mondo in costante cambiamento a cui la fiera – fondata da Roberto Casiraghi con Paola Rampini – dà forma concreta attraverso la costruzione di un nuovo spazio espositivo e originale: un display a forma di labirinto. Un archetipo di complessità e smarrimento ma anche metafora di sfida e astrazione dal mondo, in cui ogni progetto proposto risulta centrale e non periferico.

    «La scelta del labirinto non deriva soltanto dalla voglia di sperimentazione rispetto alla classica struttura a griglia – commenta Lorenzo Bruni, direttore artistico della fiera – ma soprattutto dal fatto che l’anima di The Others è quella di una piattaforma democratica. Di conseguenza punta a creare un percorso di visita in cui non esiste una posizione svantaggiata rispetto ad un’altra. Creare un display a labirinto vuol dire fuoriuscire dalla logica di inizio e fine di un percorso, per facilitare il concetto dello stare, del condividere, del vivere un’esperienza. L’idea del labirinto, in questo caso, non rimanda al tema del perdersi, bensì all’idea di ritrovarsi in una nuova comunità che si spera non termini con la fine della fiera ma porti a realizzare nuove connessioni». In una società confusa ma implacabile, l’arte mostra la via e il visitatore viene così preso per mano e condotto verso una nuova consapevolezza. 

    Un’edizione, dunque, all’insegna del crossover tra linguaggi e generazioni artistiche differenti, messa a punto da un comitato curatoriale caratterizzato da un’identità fortemente interdisciplinare e, ancora una volta, al femminile. Quest’anno, infatti, il board curatoriale è composto da Daniela Grabosch, artista tedesca attiva a Vienna particolarmente attenta alla cultura performativa, da Lydia Pribisova, curatrice alla Kunstalle di Bratislava e redattrice per l’edizione dell’est Europa di Flash Art, e da Marta Orsola Sironi, impegnata sia nella programmazione di co_atto, spazio non profit a Milano, sia in progetti nomadici  che indagano la stretta relazione tra giustizia ambientale e sociale e il femminismo intersezionale.

    Sarà inoltre presentato il programma di web television, già sperimentato nell’edizione passata, con la volontà di dar voce ai protagonisti della cultura contemporanea. Il programma ha infatti l’obiettivo di presentare The Others come piattaforma culturale capace di indagare le nuove e molteplici forme espressive della creatività, realizzando un palinsesto legato alla trasmissione del sapere. Artisti, curatori, critici, collezionisti, intellettuali, giovani audaci del mondo contemporaneo si confronteranno in brevi conversazioni di circa 20 minuti, aperte al pubblico, trasmesse sui canali social e sul canale Youtube di The Others. 

    The Others si riconferma dunque come una piattaforma di incontro e di scambio di esperienze, in merito a quelle che sono le priorità attuali del sistema dell’arte, distinguendosi per la sua vocazione provocatoria, eccentrica e internazionale capace di catalizzare e sprigionare ogni anno nuova  energia creativa.

    1. FILONI DI THE OTHERS ART FAIR 2022 

    Giunta alla sua undicesima edizione, The Others 2022 Art Fair rafforza la sua identità internazionale portando sotto la Mole oltre sessanta espositori provenienti da Albania, Austria, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Paesi Bassi, Perù, Slovacchia e Svizzera, solo per citarne alcuni.   

    Fil rouge dell’undicesima edizione è il focus sul dialogo intergenerazionale, un’esplorazione affrontata da molti dei progetti che verranno esposti in fiera. A cominciare da quello proposto dalla Galleria Podbielski che, riscoprendo l’archivio del fotografo Augusto Cantamessa, mette in relazione gli scatti del noto autore torinese, tra i maestri della fotografia italiana, con quelli di Giulia Agostini, giovane fotografa emergente.

    Inoltre, come ormai da tradizione, è centrale la riflessione sui temi d’attualità, a partire dalla relazione tra uomo e nuove tecnologie, fulcro della ricerca condotta dall’artista di origine ucraina Ira Lupu (presentata dalla galleria londinese Darling Pearls & Co.) che accende i riflettori sul rapporto paradossale tra intimità e distanza, connessione e disconnessione, corpo fisico e corpo elettronico raccontato attraverso le esperienze di un gruppo di lavoratrici del sesso online ucraine. 

    Senza dimenticare, inoltre, di porre l’accento sulla performance e la sperimentazione artistica, come  accade ad esempio con il duo curatoriale Tino & Kramer che presenta il lavoro di Ambrosia, artista e performer italiana attiva su temi quali genere, identità, religione e tradizioni: “Rivisitando l’opera “Alfabeto poetico monumentale” di Tomaso Binga con l’aggiunta del tacco a spillo newtoniano, Ambrosia insieme allo sguardo attento e accurato di Paoli De Luca rimette in questione gli attuali modelli estetici, sociali e culturali attraverso cui il corpo di una persona transgender è abitualmente rappresentato ed esposto nel sistema patriarcale e neocapitalista. Il corpo diviene così lettera, linguaggio, parola, assumendo la dignità della scrittura e del messaggio.” 

    Largo spazio anche all’indagine su femminilità, bellezza, potere e linguaggio, a cui è dedicato tra gli altri anche il lavoro presentato dalla galleria Bloc Art con il lavoro di 4 giovani artiste peruviane che attraverso tecniche artistiche legate alla tradizione (ceramica, tessile, performance e fotografia) raccontano l’universo femminile contemporaneo. 

    E, ancora, il rapporto tra Oriente e Occidente, fulcro del progetto proposto dall’AAIE Center for Contemporary Art sulla fusione tra classico e contemporaneo, grazie al lavoro di quattro artisti asiatici emergenti che riflettono sul legame tra presente e passato, e su come la contemporaneità interagisca con la storia, diventando un tutt’uno. 

    2. I PROGETTI COLLATERALI

    L’XI edizione di The Others conferma ancora la sua identità multidisciplinare e aggregante anche nell’Area Garden del Padiglione 3 di Torino Esposizioni, proponendo una programmazione musicale ricercata e d’avanguardia, una selezione di prelibatezze culinarie e i drink del magazzino più alternativo di Torino. 

    The Others Sound, il programma musicale curato per il secondo anno da TUM animerà infatti gli spazi esterni della fiera fino a tarda notte, da giovedì 3 novembre fino a domenica 6 novembre. Quattro appuntamenti che vedranno in consolle dj e artisti di fama nazionale e internazionale, tra i nomi più interessanti del momento, per un viaggio dall’elettronica al jazz che intende trasformare la rassegna in un crossover tra tutte le espressioni della creatività. Un lungo weekend per immergersi nel mondo dell’arte lasciandosi travolgere anche dalle infinite sperimentazioni del sound più contemporaneo. 

    Prosegue, inoltre, la sinergia tra The Others Art Fair e alcuni fra i più importanti festival della Città di Torino con l’obiettivo di dare nuova linfa alle collaborazioni già instaurate con il territorio e valorizzare le realtà emergenti, per condividere storie, idee e progetti. Parteciperanno alla fiera il Festival delle Colline Torinesi, il Torino Graphic Days, il Festival Piedicavallo, lo Share Festival e il Torino Fringe Festival.

    Fuori dai confini regionali, presente quest’anno a Torino Esposizioni anche l’istituzione italiana per la promozione dell’arte contemporanea: la Fondazione Quadriennale di Roma sarà a The Others a esporre le sue attività di ricerca e promozione dell’arte italiana nel biennio 2022-2024. Ad attenderci, modalità inedite come l’intervento on site di Marco Raparelli che nel giorno di apertura della fiera realizzerà live un wall drawing descrittivo della complessa articolazione delle attività avviate.

    Il programma si arricchisce così di una serie di appuntamenti ed eventi collaterali che fanno eco alla filosofia della fiera come luogo d’incontro, di scambio di esperienze, contatti e progetti.  

    Numerosi anche i premi che verranno assegnati nei giorni della manifestazione, tra questi le acquisizioni da parte di Behnood Foundation, Zenato Academy e la Residenza d’Artista del Fondo Piero D’Amore. In particolare, The Others insieme al partner “Operæ” (www.operae.art) annunciano l’istituzione della prima edizione del “Premio Operæ” per l’Arte Contemporanea con l’obiettivo di acquisire un’opera da inserire nella nascente “Collezione Operæ”.

    L’identità di The Others, factory e piattaforma dedicata all’arte emergente, palcoscenico internazionale dove si amplifica il dibattito critico tra realtà diverse, si riflette infine anche nella Call for Curators promossa per il secondo anno consecutivo con l’obiettivo di incoraggiare la ricerca curatoriale e offrire a 3 giovani curatori meritevoli under 30 (o collettivi curatoriali) la possibilità di presentare un Progetto Curatoriale per The Others 2022. I vincitori riceveranno un premio in denaro e l’opportunità di presentare il proprio progetto in una vetrina di particolare pregio durante la settimana dell’Arte torinese, gli spazi espositivi con i quali collaboreranno beneficeranno di uno stand gratuito.  

    Ad aggiudicarsi il bando sono stati tre diversi progetti internazionali proposti da Lena Peyrard (Parigi – Francia), Eladio Aguilera Hermoso (Siviglia – Spagna) e Louisa Behr (Colonia – Germania) che indagano rispettivamente il rapporto dell’uomo con la natura, la rappresentazione nel mondo digitale contemporaneo, la stregoneria moderna come forma di sovversione emancipatrice e rappresentazione della pratica femminista. 

    3. ELENCO DEGLI ESPOSITORI

    A-SPACE Rheinfelden (CH)                                            A.MORE GALLERY Milano
    AAIE CENTER FOR CONTEMPORARY ART Roma
    GLI ACROBATI Torino
    AD GALLERY Firenze
    BLOC ART Lima (PE)
    ASSOCIAZIONE ARTISTICA DOCKS TORINO DORA Torino
    BLU: GALLERY Modra (SK)​​
    CANDY SNAKE Milano
    CHRYSALID GALLERY Rotterdam (NL)
    CRAG – CHIONO REISOVA ART GALLERY Torino
    CURVA PURA Roma
    DARLING PEARLS & Co London (UK)
    DEBATIK CENTER OF CONTEMPORARY ART Tirana (AL)
    DES BAINS GALLERY London (UK)
    NASTUPISTE 1-12 Topoľčany (SK)
    NOT4 Torino
    OPEN ART HOUSE Ivrea
    PAOLA SOSIO CONTEMPORARY MILANO Milano
    PODBIELSKI CONTEMPORARY Milano
    POLYSÉMIE Marseille (FR)
    ​​RAW MESSINA ​​Roma​​
    RED LAB GALLERY ​​Milano ​​/ Lecce
    GALLERIA RUBIN ARTE CONTEMPORANEA Milano
    RUNDGANG.IO Berlin (DE)
    ​​SACCA GALLERY Ragusa
    SAN SEBASTIANO CONTEMPORARY Siracusa
    DOT.CONTEMPORARY Bratislava (SK)
    DR FAKE CABINET Torino
    ESH GALLERY Milano
    FABBRICA EOS Milano
    FANG ARTE Torino
    FEBO E DAFNE Torino
    FORME IN BILICO Torino
    GAGLIARDI E DOMKE, Torino
    ASSOCIAZIONE CULTURALE GALFER20 Torino
    HOAST Vienna (AU)
    KUNSTHALLE GRAZ ​​Graz (AU)
    LAMB Venezia
    LATTE PROJECT SPACE Ravenna
    STUDIO LA LINEA VERTICALE Bologna
    LUSVARDI ART Milano
    MANCASPAZIO Nuoro
    ​​MOUCHES VOLANTES Colonia (DE)
    SOQUADRO Ragusa
    STAYONBOARD ART GALLERY Milano
    STEREO EXCHANGE København (DK)
    GALLERIA STUDIO LEGALE Caserta
    SYSTEMA GALLERY Osaka (JP)
    TINO & KRAMER London (UK)
    UNIQUE CONTEMPORARY Torino
    VGO ASSOCIATES Grasse (FR) Firenze
    VISIONQUEST 4ROSSO Genova
    VUNU GALLERY Košice (SK) ​​
    WIDMERTHEODORIDIS Zurich (CH) Athens (GR)
    YOUNGVOLCANO Palermo

    I PROGRAMMI DEI PROGETTI COLLATERALI

    IL PROGRAMMA MUSICALE #TIASPETTOFUORI

    Giovedì:
    Ritual
    Pho Bho records showcase

    Etichetta indipendente nata a Bergamo ora con sede a Torino. Natura indefinita, linguaggio istintivo, antichi ritmi, nuovi suoni. Musica non convenzionale, riconoscibile al primo ascolto. Ormai onnipresenti nei migliori party della penisola.

    Venerdì: 
    Feel da bazz
    Skip / Marc / Flavinio 
    La bass music è un termine usato per descrivere i diversi generi di musica elettronica che a partire dagli anni ’80 in poi hanno influenzato il Regno Unito. Grancassa e linea di basso prominente, in consolle con alcuni dei nomi più rappresentativi del genere.
    Sabato: 
    Floating
    Tagliabue / Luce Clandestina / A Hand

    Il flusso sonoro, sinuoso, lento, seducente e profondo, si galleggia, sospesi, la materia a tratti impercettibile a tratti ci avvolge e ci stringe. Joseph Tagliabue da Milano, Luce Clandestina una delle dj più interessanti del panorama italiano, A-Hand label manager e producer per Details Sound. Immergetevi.

    Domenica: 
    Black is Back
    Angie BacktoMono / Andrea Passenger / Red Rob

    Le radici profonde della black music, jazz, r’n’b, soul, disco, funk. Un viaggio nel suono nero, che urla emancipazione e rivolta, dagli anni 60 a oggi, a domani. Musica con una storia, musica che muove gli animi, e i corpi.

    Per saziare la fame atavica e repentina (onnivora, vegetariana e vegana) saranno presenti Jango Bistrot, Rock Burger e Van Ver Burger, al bancone del bar la crew di Magazzino sul Po.

    I FESTIVAL COLLATERALI

    Festival delle Colline TorinesiThe Others 2022 ospita “This Verymoment – È solo il momento per il momento nel momento”, un’installazione sul tema del collezionismo a cura di Motus, una delle compagnie italiane di maggior rilievo, a cui la 27^ edizione del Festival delle Colline Torinesi dedica un’ampia monografia. Cosa lascia dietro di sé il teatro, solo memoria volatile o anche qualche feticcio a sua volta destinato a far perdere le sue tracce? Un oggetto come unità minima di collezione? Motus espone questa inafferrabilità in una caotica installazione fotografica con 10000 piccole stampe di foto di scena e di viaggi (in copia unica) dai 31 anni di storia della compagnia, da disperdere fra i visitatori della mostra, sino a esaurimento. Un addio ai 10000 momenti vissuti e riprodotti su carta, da cui la compagnia si separa scegliendo la formula del dono/souvenir feticistico che ognuno potrà mettersi in tasca e portare altrove. Per la presentazione torinese saranno inoltre incluse anche alcune foto al Festival di Andrea Macchia

    Torino Graphic DaysCreativi si nasce, non si diventa — semmai, crescendo diventa sempre meno naturale esercitare la fantasia. È intorno alla relazione tra l’inarrestabile immaginazione dei più piccoli e il mondo del visual design che si è sviluppata l’ultima edizione del festival internazionale Torino Graphic Days (17 settembre – 2 ottobre).  Due settimane di eventi e appuntamenti che hanno avuto l’obiettivo di stimolare il bambino in ogni designer ad adottare un’attitudine di costante sperimentazione. Il tema continuerà a essere approfondito anche tra gli spazi di The Others in un’esplorazione della cultura visiva contemporanea a confronto con la cripto arte. Ogni opera esposta in occasione di The Others sarà infatti phygital e avrà un corrispettivo NFT.

    Piedicavallo – Avamposto culturale multidisciplinare nell’Alta Valle del Cervo (BI) Piedicavallo Festival opera da 32 anni in ambito musicale e nella ricerca sonora proponendo rassegne di musica cameristica in alta quota (Fortepiano); di musica percussiva ed elettronica (Pietre) dedicata a sonorità avanguardistiche e sperimentali, che spaziano dall’ascolto, al ballo, alla contemplazione, dalle camminate sensoriali fino a risvegli sonori; e, ancora, come residenza artistica di ricerca visuale (Simbiosi) dedicata a giovani artisti emergenti che si interrogano sul paesaggio come spazio e tempo di relazioni. Ispirato dal concept di questa ultima sezione, il festival partecipa a The Others presentando tre progetti: Sedimenti (2021), una raccolta di indici testuali, grafici e fotografici in quanto tracce di registrazione del reale, realizzata da Beatrice Zito nell’ambito della residenza artistica Simbiosi 2021 e curata da Edoardo Fumagalli e Marta Morino; Om Salvèj (2022), progetto di Ugo Gattini, realizzato nell’ambito della residenza artistica Simbiosi 2022 composto da diversi elementi quali statuette di terracotta e di materiali raccolti, un volume fotografico e sonoro in copia unica, con stampe B/N su carta baritata e una traccia sonora realizzata da Davide Broggini e curato da Marco Paltrinieri (collettivo Discipula), Francesco Pavignano e Tommaso Valli (collettivo Ventunesimo); infine, Ai margini del suono (6’) audiovisual prodotto da Tetau e Ho una barca, rispettivamente curator* della ricerca visuale e del progetto sonoro di Piedicavallo Festival 2022.

    Share Festival – Share Festival, diretto da Bruce Sterling e Chiara Garibaldi, presenta per The Others “Share Artmaker Gallery” con una selezione di 5 opere prodotte nel contesto del progetto Artmaker. Si tratta di “AD[igital] P3Я$0n4м” di Apotropia, , “Re/Fluo” di Francesca Fini, “Stammi vicino” Fabio Battistetti, “Cristallo di Luce” in versione XSmall di Diego Scroppo e “NO!” di Laura Viale. Il percorso esemplifica l’evoluzione dell’arte, la produzione di tutte le arti visive ad alto contenuto di tecnologia ed innovazione, utilizzate in maniera non convenzionale, volano della potenzialità della bellezza come primo motore per la trasformazione attraverso la creatività e l’ispirazione dell’Arte. Il progetto Artmaker, ha lo scopo di cercare ed offrire ad artisti, cittadini, progettisti ed imprese nuove opportunità e potenzialità attraverso il dialogo con le nuove tecnologie e con il mondo di Internet, verso quello che possiamo definire CREATIVITA’ 4.0. Il gemellaggio con gli Altri festival a The Others, è per Share terreno fertile per evidenziare la storia e il futuro della creatività nell’era tecnologica.

    Torino Fringe Festival – Il Festival multidisciplinare di arti performative, nato nel 2013 sulla scia dei grandi festival off europei e che coinvolge tutto il territorio piemontese rendendolo una vetrina e un punto di riferimento a livello nazionale ed internazionale per il Teatro Off prende parte a The Others con due progetti in realtà virtuale. La prima esperienza virtuale è La Stanza (Esperienza in VR – 20’) realizzata da ASTERLIZZE che mescola materiali d’archivio, fotografie, musica, video in Super 8 e recitazione, prendendo spunto dal ritrovamento dei diari del Coordinamento Femminista di Enna del 1975. Una stanza da esplorare immergendosi nei panni di una bambina degli anni Novanta che impara a conoscere la propria madre e il suo passato. Con il secondo progetto, Shakespeare Showdown – With a Kiss I Die (Videogame, Experience, Teatro – 25’), lo spettatore è invece condotto al centro di un multiverso shakespeariano e ha l’opportunità di determinare il destino del suo personaggio. Romeo o Juliet? La scelta conduce a un viaggio diverso, ma verso lo stesso obiettivo: ritrovare l’altro, prima che sia troppo tardi. In un mondo in cui ogni cosa viene dimenticata, può l’amore sopravvivere all’oblio?

    I PROGETTI VINCITORI DELL’OPEN CALL FOR CURATORS 

    Lena Peyrard – Paris, France
    Julio artist-run space – Paris, France
    Terra Mater

    La mostra invita a immaginare alternative fantastiche all’organizzazione della vita, in risposta agli sconvolgimenti sociologici e ambientali contemporanei comunemente raggruppati sotto il nome di “Antropocene”. Attraverso una serie di disegni e sculture degli artisti Ivana Adaime Makac ed Ellande Jaureguiberry, la mostra rivela un ecosistema mistico e spirituale in cui i regni biologici si mescolano. È un invito a considerare la cura alla scala dei vivi e dei non viventi, per la trasformazione del nostro rapporto con il mondo attraverso l’alleanza con la terra e non attraverso il suo sfruttamento.

    Eladio Aguilera Hermoso – Sevilla, Spain
    Di Gallery – Sevilla, Spain
    You’re not alone in a garden.

    Questo progetto nasce dall’eterna lotta tra gli spazi della rappresentazione e della presentazione. Nel mondo digitale contemporaneo, la rappresentazione diventa ancora più diffusa che nel trompe l’oeil barocco. Dalla visione dei giovani artisti, questa proposta converge tra tre pilastri discorsivi che fanno parte dello stesso approccio che affronta il conflitto tra il narrativo-reale-politico e il contemplativo-finzionale-banale.

    Louisa Behr . Cologne, Germany
    Mouches Volantes – Cologne, Germany
    Among people so alien

    Il progetto si concentra su posizioni artistiche che si occupano del fiorire della stregoneria moderna come pratica femminista ed emancipatrice. La figura della strega sta vivendo una rinascita sia a livello politico che culturale. La mostra rappresenta una sovversione del corpo femminile come malvagio e si basa su narrazioni lineari dalle storiche cacce alle streghe alle congreghe contemporanee.

    LA QUADRIENNALE DI ROMA
    PRESENTA IL SUO PROGRAMMA 2022-2024
    DURANTE THE OTHERS ART FAIR
    GIOVEDÌ 3 NOVEMBRE 2022
    MARCO RAPARELLI APRE THE OTHERS E REALIZZA IN DIRETTA UN
    WALL DRAWING SULLE ATTIVITÀ DELLA QUADRIENNALE

     

    Torino, 2 novembre 2022 – Tra gli oltre 60 espositori già annunciati a The Others Art Fair, la fiera di frontiera dal 3 al 6 novembre torna a Torino Esposizioni con una grande novità nel giorno di apertura di questa XI edizione che propone anche la partecipazione della Fondazione La Quadriennale di Roma.

    L’istituzione italiana per la promozione dell’arte contemporanea sarà infatti ospite a The Others per esporre le attività di ricerca e promozione dell’arte italiana nel biennio 2022-2024.

    Per l’occasione, verrà presentato un intervento on site a cura dell’artista Marco Raparelli che, nel giorno di inaugurazione realizzerà live, a partire dalle ore 10.30, un wall drawing descrittivo della complessa articolazione delle attività avviate.

    Al centro dello stand saranno disponibili al pubblico i primi tre numeri della rivista “Quaderni d’arte italiana” (edita da Treccani), nuovo trimestrale d’arte contemporanea che intende fare il punto sui temi che animano la produzione delle artiste e degli artisti italiani attivi in questi primi decenni del nuovo secolo.

    Alla rivista sarà dedicata venerdì 4 novembre alle ore 19.00 una presentazione alla WEBTV di THE OTHERS ART FAIR con interventi di Umberto Croppi, Gian Maria Tosatti, rispettivamente Presidente e Direttore Artistico della Quadriennale, Nicolas Ballario, membro del comitato editoriale della rivista e Alessandra Troncone, critica e curatrice.

    Il programma collaterale di The Others Art Fair 2022, che vede già ampie collaborazioni con alcuni dei più importanti festival del territorio, coinvolgerà quindi un nuovo protagonista del mondo dell’arte contemporanea, riconfermando così la sua identità aggregante e multidisciplinare, luogo d’incontro, di scambio di esperienze, contatti e progetti.

    BIGLIETTI THE OTHERS 2022 anche on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/the-others-2022/194429

    THE OTHERS ART FAIR
    XI edizione
    3 – 6 novembre 2022
    Padiglione 3 – Torino Esposizioni – Via Petrarca 39 b

     

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