Categoria: Eventi

  • Il Forte di Bard ospita dal 14 febbraio al 2 giugno 2020 la mostra Capolavori della Johannesburg Art Gallery. Dagli Impressionisti a Picasso a cura di Simona Bartolena. In esposizione, una selezione di 64 opere dallo straordinario valore artistico, provenienti dalla Johannesburg Art Gallery, il principale museo d’arte del continente africano. La collezione nel suo insieme conta oltre cento opere tra olii, acquerelli e grafiche, che portano la firma di alcuni dei grandi maestri della scena artistica internazionale tra Ottocento e Novecento, da Degas a Dante Gabriel Rossetti, da Corot a Boudin e Courbet, da Monet a Van Gogh, da Mancini a Signac, da Picasso a Bacon, Liechtenstein e Warhol, fino ai più recenti protagonisti del panorama artistico sudafricano, primo fra tutti William Kentridge. Una serie inaspettata di capolavori che permettono di percorrere un vero e proprio viaggio nella storia dell’arte del XIX e XX secolo, spaziando dall’Europa agli Stati Uniti, fino al Sudafrica.

    L’esposizione al Forte di Bard inizia con un’opera di Antonio Mancini, un ritratto a Lady Florence Phillips, fondatrice della Johannesburg Art Gallery e prosegue con le opere dell’Ottocento inglese tra cui i lavori del grande protagonista del romanticismo britannico Joseph Mallord William Turner, dei Preraffaelliti Dante Gabriel Rossetti e John Everett Millais e di Sir Lawrence Alma-Tadema.

    Un nucleo di opere francesi della seconda metà dell’Ottocento sono le protagoniste della sala successiva: in esposizione la veduta delle falesie normanne di Étretat di Gustave Courbet, un piccolo gioiello che ben rappresenta la fase più vicina ai barbizonniers di Camille Corot e opere di François Millet e Henri-Joseph Harpignie.

    Il percorso continua con la straordinaria novità del linguaggio impressionista delle opere di Monet, Sisley, Degas e Guillaumin e con alcuni protagonisti della scena postimpressionista, artisti che seppero prendere le distanze dalla lezione di Monet e compagni, suggerendo nuove ipotesi espressive e nuove strade alle generazioni successive. Notevole spazio ha in mostra il pointillisme, lo stile nato dalla radicalizzazione delle teorie impressioniste, grazie alla presenza di due capolavori di Paul Signac (un acquerello e lo splendido La Rochelle), un paesaggio di Lucien Pissarro, figlio dell’impressionista Camille, in bilico tra nuove ricerche e memorie della pittura paterna, e un importante lavoro di Henri Le Sidaner.

    Segnano, invece, il passaggio al XX secolo i disegni di due grandi scultori: Auguste Rodin e Aristide Maillol. L’arrivo nelle collezioni della Johannesburg Art Gallery di opere datate al Novecento è piuttosto tardivo grazie ad acquisizioni e donazioni successive. In mostra, al rigore del ritorno a una figurazione dagli accenti tradizionali di André Derain fanno da contrappunto l’approccio già avanguardista di Ossip Zadkine, in bilico tra sintesi cubista e recupero di una rinnovata solidità classica, e l’inconfondibile eleganza del segno di Amedeo Modigliani. Quattro grafiche e una significativa Testa di Arlecchino a matita e pastello raccontano la ricerca di Pablo Picasso.

    Il percorso nelle avanguardie prosegue con la ricerca sensuale e luminosa di Henri Matisse, presente in mostra con tre notevoli litografie.

    La collezione storica dedicata al secondo Novecento è frutto di acquisizioni e donazioni recenti e comprende, oltre che lavori di artisti locali, anche opere di europei e statunitensi. La mostra ne ospita quattro significativi esempi: un tormentato ritratto maschile di Francis Bacon, un intenso carboncino di Henry Moore, e due capolavori pop di Roy Lichtenstein e Andy Warhol.

    L’ultima sezione della mostra è dedicata all’arte africana contemporanea che ricopre un ruolo importante nel percorso espositivo: una vera scoperta, un’occasione per incontrare una realtà pittorica ben poco nota al pubblico europeo.

     

    La collezione

    Aperta al pubblico nel 1910, la Johannesburg Art Gallery è il principale museo d’arte del continente africano e ospita una collezione di altissima qualità. Principale protagonista della nascita e della formazione della collezione fu Lady Florence Philips. Nata a Cape Town nel 1863, si trasferisce a Johannesburg dopo il matrimonio con Sir Lionel Philips, magnate dell’industria mineraria. La galleria, finanziata da investimenti del marito e di alcuni altri magnati, nasce con l’obiettivo di dotare la sua città di un museo d’arte, convinta di voler trasformare quello che all’epoca era un centro minerario in una città improntata al modello delle capitali europee. La nascita di una galleria d’arte pubblica sarebbe stata inoltre un’opportunità di crescita culturale per tutta la popolazione                                                                             oltre che fattore di prestigio per l’alta società locale.

    Altra personalità che ebbe una parte rilevante nella fondazione del museo fu Sir Hugh Percy Lane, esperto d’arte e mercante anglo-irlandese. Già curatore per la Municipal Gallery of Modern Art di Dublino, fra i primissimi estimatori e collezionisti dell’Impressionismo francese, aiutò Lady Philips nell’impresa, consigliando possibili acquisizioni.

    Fino dalla sua apertura, il museo presenta una selezione di opere di straordinaria qualità e modernità, un nucleo arricchitosi negli anni, grazie a nuove acquisizioni, lasciti e donazioni.

     

  • Reali Mon Amour
    Un San Valentino speciale all’insegna della cultura e del buon cibo ai Musei Reali
    Il 14 febbraio, chi entra in coppia ai Musei Reali e paghi solo un ingresso.
    Alle 17 e alle 18, speciale percorso guidato agli Appartamenti Nuziali del Secondo Piano di Palazzo Reale e sfizioso aperitivo in caffetteria, nella Corte d’Onore.

    Modalità di partecipazione
    Prenotazione al numero 011 19560449.
    Costo: € 5 a persona

     

     

    La cena degli innamorati al Caffè Reale ti attende!
    14 e 15 febbraio, cena € 40 a coppia. Per chi si presenta con il biglietto dei Musei reali emesso in giornata, prezzo speciale scontato di € 32.
    Modalità di partecipazione
    Prenotazione al numero 335 8140537.

    Carnevale ai Musei Reali
    Un pomeriggio da romano
    Sabato 22 febbraio 2020, ore 17
    Museo di Antichità
    Visita per bambini dai 5 anni
    Tra le statue del Museo di Antichità c’è aria di festa: a Carnevale, rivive il clamore dei Saturnali, i giorni dedicati al dio Saturno. Questo è il momento migliore per trasformarsi in antichi romani e immergersi nella vita quotidiana di 2000 anni fa! I bambini potranno vestirsi a casa o farsi aiutare dall’archeologo in museo, portando con sé lenzuoli, tessuti colorati, nastro e spille.

    Modalità di partecipazione
    Prenotazione obbligatoria al numero +39.011.19560449
    Costo: € 5 a bambino | ingresso gratuito per un accompagnatore.

    Semel in anno….carnevale a corte
    Domenica 23 febbraio 2020, ore 16
    Palazzo Reale e Armeria
    Visita tematica per tutti
    Percorrendo le sale auliche di Palazzo Reale e dell’Armeria, si scoprirà come Casa Savoia festeggiava il periodo più anticonvenzionale dell’anno, quello del Carnevale.
    Tra balli di corte, mascherate, spettacoli teatrali e tornei cavallereschi un’occasione di conoscenza del divertimento a Corte.

    Modalità di partecipazione
    Prenotazione consigliata al numero +39.011.19560449
    Costo: € 5 a persona + biglietto di ingresso

    © Stanislav Stepashko

    Colori! Colori! Colori!
    Domenica 23 febbraio 2020, ore 15.30
    Martedì 25 febbraio 2020, ore 15.30
    Mostra Konrad Mägi. La luce del Nord – Sale Chiablese
    Visita laboratorio per bambini dai 6 ai 10 anni
    Il carnevale è una delle feste più colorate dell’anno. Quale occasione migliore per provare ad osservare e conoscere meglio i colori? Partendo dalle opere del pittore Konrad Mägi si proverà a capire insieme quali sono i colori primari e secondari, cosa succede mescolandoli insieme o avvicinandoli l’uno all’altro, quali colori sono amici tra di loro e come usarli per creare effetti brillanti o al contrario più tenui, proprio come veri artisti. Una volta svelati tutti i segreti del colore i bambini potranno utilizzare quanto imparato per realizzare insieme una allegra maschera di carnevale artistica.

    Modalità di partecipazione
    Prenotazione consigliata al numero +39.011.19560449
    Costo: € 5 a bambino | ingresso gratuito per un accompagnatore.

     

    Guerrieri in maschera
    Martedì 25 febbraio 2020, ore 17
    Armeria Reale
    Visita laboratorio per bambini dai 5 anni
    Che ci fanno sugli elmi e le armature degli antichi cavalieri tutti quei volti grotteschi, musi feroci, sguardi truci e becchi di rapaci? Un tempo spaventavano i nemici, oggi stupiscono e divertono. I piccoli visitatori li scopriranno nell’Armeria Reale e poi, imitando gli armaioli del passato, potranno scatenare la fantasia per creare una maschera da battaglia.

    Modalità di partecipazione
    Prenotazione obbligatoria al numero +39.011.19560449
    Costo: € 5 a bambino | ingresso gratuito per un accompagnatore.

  • Domenica 21 giugno 2020 tornerà il Gran Premio Parco Valentino, la sfilata riservata ai collezionisti di supercar e auto storiche di prestigio che, nella sua 6a edizione, entrerà a far parte del calendario eventi di Milano Monza Motor Show.
    Il Gran Premio Parco Valentino è stato presentato presso il Palazzo della Regione Piemonte a Torino, alla presenza di Alberto Cirio, Presidente Regione Piemonte, Andrea Tronzano, Assessore al Bilancio della Regione Piemonte, Matteo Marnati, Assessore all’Ambiente Regione Piemonte, Alessandro Canelli, Sindaco di Novara, Alberto Gusmeroli, Sindaco di Arona, Piergiorgio Re, Presidente Comitato ACI Piemonte, Gianmarco Giorda, Direttore ANFIA, e Andrea Levy, Presidente Milano Monza Motor Show.

    Una parata dinamica di quella che è la storia dell’automobile, rappresentata dai modelli più iconici che ne hanno rappresentato l’evoluzione e i passaggi chiave, sia in ambito ingegneristico che in quello di design. Supercar, prototipi dei più grandi carrozzieri e centri stile, auto classiche e moderne dotatedelle tecnologie più all’avanguardia sfileranno tra le strade più belle di Piemonte e Lombardia, in un evento dinamico di caratura internazionale in grado di unire le due regioni, realizzato anche grazie alla collaborazione di ACI Torino e ACI Novara.

     

    Tornerà anche la Supercar Night Parade: giovedì 18 giugno andrà in scena il Tribute ACI Torino Monza Supercar Night Parade, uno speciale road to organizzato da ACI Torino che porterà le più belle auto sportive dal centro storico di Torino fino al Monza Eni Circuit, dove si uniranno alle ore 20 alla Monza Supercar Night Parade, la parata di hypercar e supercar che chiuderà la giornata inaugurale del Milano Monza Motor Show con una grande festa sulle antiche sopraelevate e sul rettilineo dell’Autodromo di Monza.
    Sul sito www.milanomonza.com è possibile candidare la propria vettura per partecipare alla 6a edizione del Gran Premio Parco Valentino e alla Monza Supercar Night Parade.

     

    DICHIARAZIONI

    Andrea Levy – Presidente Milano Monza Motor Show
    “Il Gran Premio Parco Valentino da sempre ha rappresentato l’anima dinamica, glamour e culturale in grado di raccontare la storia dell’automobile attraverso i modelli scelti dagli equipaggi partecipanti. Sono molto felice che la sua 6a edizione entri nel calendario di Milano Monza Motor Show unendo Arona e Novara, città splendide e ricche di storia e di monumenti, naturalmente collegate alla vicina Lombardia da una strada suggestiva che costeggia la zona dei laghi e che arriva a Monza, perla della Brianza, e al suo Autodromo, Tempio della Velocità e sede di Milano Monza Motor Show. Ringrazio la Regione Piemonte e tutte le istituzioni che hanno fortemente voluto la realizzazione di questa parata di collezionisti, collaborando in sinergia affinché potesse organizzarsi e realizzarsi”.

    Alberto Cirio – Presidente Regione Piemonte
    “Siamo felici di poter ospitare il Gran Premio Parco Valentino perché per noi è fondamentale innanzitutto mantenere il legame con un evento che è nato nella nostra regione e che vede in questo territorio la capitale italiana dell’automobile. Sarà una occasione per attrarre migliaia di appassionati lungo un percorso di grande bellezza e suggestione che valorizza e racconta luoghi come Arona e Novara, città incastonate in un patrimonio di eccellenza ambientale, paesaggistica, storica e culturale.”

    Andrea Tronzano – Assessore al Bilancio Regione Piemonte
    “Torino e il Piemonte rappresentano la storia dell’Auto e anche il futuro di questo comparto strategico dell’economia regionale. La vocazione per i motori da sempre è nel DNA dei piemontesi e questo evento non farà altro che rafforzare questo legame indissolubile, oltre a essere una vetrina sportiva di tradizione e di passioni. Un plauso agli organizzatori che regaleranno al Piemonte la magia di questo Gran Premio Parco Valentino”.

    Matteo Marnati – Assessore all’Ambiente Regione Piemonte
    “Questa è una occasione per mantenere viva l’immagine di Torino e del Piemonte nel settore manifatturiero dell’auto. Purtroppo scontiamo il fatto di avere perso il salone e per questa ragione l’appuntamento assume il significato di mantenere alta l’attenzione non soltanto per quanto riguarda il passato ma per il futuro di questo settore strategico”.

    Alberto Gusmeroli – Sindaco di Arona
    “Siamo estremamente onorati e orgogliosi di poter prendere parte a questo grande gioco di squadra, in cui una manifestazione storica come il Gran Premio Parco Valentino, toccherà insieme a Novara e Monza la nostra Città, abbracciando in qualche modo tutto il Lago Maggiore, e permettendole di avere la visibilità che merita fra le bellezze della nostra cara Italia.
    Sarà l’occasione per ammirare delle automobili che hanno fatto la storia del nostro Paese, immersi in un contesto naturale lacustre unico”.

    Alessandro Canelli – Sindaco di Novara
    “Novara accoglierà nel mese di giugno il tour Piemonte – Lombardia del Gran Premio Parco Valentino. Un evento che, ne siamo certi, riscuoterà grande successo. Duecento auto da Arona raggiungeranno Novara, facendo tappa nel cuore della città, al Castello dove si potranno ammirare vere e proprie supercar, prototipi particolarmente elaborati e auto classiche di pregio. Una passerella che unisce Piemonte e Lombardia con partenza da Arona, passaggio e sosta a Novara e ripresa fino a Monza dove si conclude la sfilata”.

    Piergiorgio Re – Presidente Comitato ACI Piemonte
    “L’Automobile Club Torino ha sempre supportato con entusiasmo le iniziative a favore dell’automobile che ribadiscono il ruolo fondamentale della città di Torino in questo settore”.

    Gianmarco Giorda – Direttore ANFIA
    “ANFIA conferma anche quest’anno il patrocinio ad una manifestazione che ha saputo, fin dalla prima edizione, mettere al centro le eccellenze della filiera automotive, protagoniste di una soluzione espositiva innovativa e di una varietà di eventi attrattivi anche per la platea dei cittadini e degli appassionati. La nostra Associazione ha partecipato, in questi anni, con le aziende del Gruppo Carrozzieri e Progettisti, espressione del know-how italiano in materia di car design ed engineering, radicato, in particolare, nel distretto del Nord-Ovest. Siamo quindi entusiasti di prendere parte anche a questa edizione rinnovata dell’evento, certi che si configurerà come contenitore ideale per presentare le numerose innovazioni dell’industria automotive italiana”.

     

     

     

     

     

     

  • Maxi-mostra a Roma dal 5 marzo alle Scuderie del Quirinale a Roma, così culmineranno le celebrazioni per l’artista a livello mondiale: protagoniste ne saranno oltre cento opere di mano dell’Urbinate mai riunite tutte insieme prima d’ora.

    Una grande mostra monografica, con oltre duecento capolavori tra dipinti, disegni ed opere di confronto, dedicata a Raffaello Sanzio, superstar del Rinascimento, nel cinquecentenario della sua morte, avvenuta a Roma il 6 aprile 1520 all’età di appena 37 anni.

    L’esposizione, intitolata semplicemente RAFFAELLO, costituisce l’apice delle celebrazioni mondiali per i 500 anni dalla scomparsa dell’Urbinate e rappresenta l’evento di punta del programma approvato dal Comitato Nazionale appositamente istituito dal Ministro Dario Franceschini e presieduto da Antonio Paolucci.

    Realizzata dalle Scuderie del Quirinale (appartenenti alla Presidenza della Repubblica e gestite dal Mibact attraverso la società in-house ALES), in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi, la mostra è curata da Marzia Faietti e Matteo Lafranconi con il contributo di Vincenzo Farinella e Francesco Paolo Di Teodoro.

    Un autorevole comitato scientifico presieduto da Sylvia Ferino ha affiancato e approfondito il lavoro del team curatoriale, stimolando un dialogo fruttuoso tra gli specialisti del settore più accreditati al mondo, come Nicholas Penny (già direttore National Gallery di Londra), Barbara Jatta (direttore Musei Vaticani), Dominique Cordellier (Musée du Louvre), Achim Gnann (Albertina, Vienna), Alessandro Nova (Kunsthistorisches Institut, Firenze).

    In occasione della mostra, è stato raccolto un vastissimo corpus di opere di mano di Raffaello: oltre 100, tra dipinti e disegni, per una raccolta di creazioni dell’urbinate mai viste al mondo in così gran numero tutte insieme.

    Anche in termini di capolavori in prestito (oltre che di lavoro scientifico svolto), è stato determinante il contributo delle Gallerie degli Uffizi, con circa 50 opere delle quali oltre 40 dello stesso Raffaello. Ma anche tanti altri musei di importanza internazionale hanno contribuito ad arricchire la rassegna con capolavori dalle loro collezioni: tra questi, in Italia, le Gallerie Nazionali d’Arte Antica, la Pinacoteca Nazionale di Bologna, il Museo e Real Bosco di Capodimonte, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la Fondazione Brescia Musei, e all’estero, oltre ai Musei Vaticani, il Louvre, la National Gallery di Londra, il Museo del Prado, la National Gallery of Art di Washington, , l’Albertina di Vienna, il British Museum, la Royal Collection, l’Ashmolean Museum di Oxford, il Musée des Beaux-Arts di Lille. Complessivamente saranno più di 200 le opere in mostra.

    L’esposizione, che trova ispirazione particolarmente nel fondamentale periodo romano di Raffaello e che lo consacrò quale artista di grandezza ineguagliabile e leggendaria, racconta con ricchezza di dettagli tutto il complesso e articolato percorso creativo. Ne faranno parte creazioni amatissime e celebri in tutto il mondo, quali, solo per fare alcuni esempi, la Madonna del Granduca delle Gallerie degli Uffizi, la Santa Cecilia dalla Pinacoteca di Bologna, la Madonna Alba dalla National Gallery di Washington, il Ritratto di Baldassarre Castiglione e l’Autoritratto con amico dal Louvre, la Madonna della Rosa dal Prado, la celebre Velata di nuovo dagli Uffizi.

    La mostra verrà inaugurata il 3 marzo 2020 alla presenza delle più alte cariche dello Stato e dei rappresentanti ufficiali dei principali paesi prestatori.

    Dal 5 marzo la mostra aprirà al pubblico e sarà visitabile fino al 2 giugno.

    Dichiarazioni:

    Ministro Mibact Dario Franceschini:

    “La mostra su Raffaello è una grande mostra europea che raccoglie capolavori mai riuniti finora. Il giusto modo per celebrare la grandezza e la fama di un artista universale a 500 anni dalla sua morte. La prestigiosa esposizione alle Scuderie del Quirinale, che come quella dedicata a Leonardo al Louvre vede la collaborazione dei più grandi musei italiani e internazionali, permetterà al pubblico di ammirare un corpus considerevole di opere di Raffaello”.

    Presidente e ad Ales- Scuderie del Quirinale Mario Di Simoni:

    “La mostra di Raffaello, realizzata in collaborazione scientifica e di prestiti con gli Uffizi, è la dimostrazione di quanto sia corretta la collocazione delle Scuderie del Quirinale in stretto collegamento con il grande sistema dei musei statali. È il coronamento ideale dei vent’anni di apertura al pubblico delle Scuderie del Quirinale”.

    Direttore Gallerie degli Uffizi Schmidt:

    “Le Gallerie degli Uffizi, dove si concentra il più grande numero di dipinti e disegni di Raffaello al mondo, partecipano con entusiasmo all’organizzazione di questa ricorrenza epocale, per offrire una nuova, approfondita visione di Raffaello, specialmente per il periodo in cui l’artista visse a Roma. La mostra, frutto di una collaborazione senza precedenti tra le Gallerie degli Uffizi e le Scuderie del Quirinale, si svolge non a caso nella capitale: Roma non è solo una tappa biografica dell’artista, ma il simbolo della dimensione nazionale della sua arte e del suo pensiero”.

  • Visitata da oltre 90.000 persone, la #mostra sarà aperta straordinariamente di sera ogni sabato e domenica fino alla chiusura del 15 marzo

    Fino al prossimo 15 marzo, per soddisfare la grande richiesta del pubblico che, dall’inaugurazione fino a oggi, ha superato la soglia dei 90.000 visitatori, la mostra Canova. Eterna bellezza proseguirà con le aperture straordinarie serali tutti i sabati e le domeniche fino alle ore 22.00 (chiusura biglietteria alle 21.00).

    Il prolungamento di orario – che si aggiunge a quello di apertura ordinaria tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00 con ultimo ingresso alle 18.00 – partirà sabato 11 e domenica 12 gennaio,per proseguire sabato 18 e domenica 19 gennaio, sabato 25 e domenica 26 gennaio, sabato 1 e domenica 2 febbraio, sabato 8 e domenica 9 febbraio, sabato 15 e domenica 16 febbraio, sabato 22 e domenica 23 febbraio, sabato 29 febbraio e domenica 1 marzo, sabato 7 e domenica 8 marzo, sabato 14 e domenica 15 marzo 2020.

    Per i possessori della MIC card è previsto l’ingresso alla #mostra con biglietto ridotto.

    La MIC può essere acquistata da tutti i maggiorenni che siano residenti o studenti in atenei pubblici e privati o domiciliati temporanei a Roma e nella città metropolitana di Roma e al costo di 5 euro dà diritto per 12 mesi all’ingresso illimitato in tutti i siti del sistema Musei in Comune e a speciali riduzioni, tra l’altro, per le grandi mostre che si svolgono al Museo dell’Ara Pacis e al Museo di Roma. Tutte le info su www.museiincomuneroma.

    La #mostra – promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale, prodotta dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia, e organizzata con Zètema Progetto Cultura – è curata da Giuseppe Pavanello e realizzata in collaborazione con l’Accademia Nazionale di San Luca e con Gypsotheca e Museo #antoniocanova di Possagno.

    L’esposizione vanta oltre 170 opere provenienti dalle maggiori collezioni pubbliche e private di Canova che comprendono anche esemplari di artisti a lui contemporanei.

    Incorniciate all’interno di un allestimento di grande impatto visivo e raccolte in 13 sezioni, le opere in #mostra raccontano l’arte canoviana e il contesto che lo scultore trovò giungendo nell’Urbe nel 1779. Attraverso ricercate soluzioni illuminotecniche, lungo il percorso espositivo è rievocata la calda atmosfera a lume di torcia con cui l’artista, a fine Settecento, mostrava le proprie opere agli ospiti, di notte, nel suo atelier di via delle Colonnette

     

  • Un mosaico di ventidue voci che appartengono a ventidue grandi della musica d’autore italiana – i cui volti e nomi restano un mistero – ognuno dei quali recita un verso de L‘Infinito di Giacomo Leopardi. Un capolavoro, targato Rai e Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, per celebrare i duecento anni della poesia composta dal poeta recanatese nel 1819. Un video sorprendente, che sarà in onda dal 19 al 31 dicembre su tutti i canali Rai e su RaiPlay, un viaggio sonoro e visivo in cui le voci degli artisti, che hanno offerto gratuitamente e con entusiasmo il proprio contributo, si uniscono all’animazione del manoscritto di Leopardi.
    Firmato da Rai Cultura (che sul web ospita anche una pagina dedicata, www.raicultura.it/200infinito) e da Direzione Creativa Rai, il nuovo progetto editoriale de “L’Infinito” si propone di chiudere l’anno nel segno della bellezza e della valorizzazione di una delle espressioni più alte della nostra letteratura, che mantiene intatta anche oggi tutta la propria forza e alla quale Rai e MiBACT rendono omaggio.
    Le celebrazioni del bicentenario si sono aperte con le voci degli studenti, sull’“ermo colle” di Recanati, e poi in tutta Italia, nelle scuole e nelle piazze, nelle molteplici versioni dialettali divenute virali sul web: una grande lettura collettiva de “L’Infinito” ha accompagnato la ricorrenza dei duecento anni dalla composizione di quell’idillio e che i ventidue cantautori italiani, ora lettori d’eccezione, affidano al grande pubblico della Tv.

    “Sono grato ai grandi della canzone d’autore italiana – dichiara il Ministro per i beni e per le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini – che hanno accettato il mio invito a leggere L’Infinito di Leopardi per festeggiare il bicentenario di uno dei componimenti più celebri e popolari della nostra produzione poetica. Le 22 voci, donate e anonime, fanno venire i brividi e sono un’unica dichiarazione d’amore per la poesia”.

    L’INFINITO

    La stesura autografa degli Idilli utilizzata per realizzare il video RAI è conservata dal Comune di Visso in provincia di Macerata, dove attualmente è tornata dopo la mostra a Recanati ed è custodita in cassetta di sicurezza in attesa della ricostruzione del museo fortemente danneggiato dal sisma del Centro Italia.

    Composto tra la primavera e l’autunno del 1819, la versione de L’Infinito utilizzata per il video è quella che approdò alle stampe solo sul finire del 1825, quando apparve insieme con la Sera sulla rivista “Il Nuovo Raccoglitore” nella rubrica “Poesia”.

    Esiste anche una prima stesura de L’Infinito di Leopardi, conservata alla Biblioteca Nazionale di Napoli Vittorio Emanuele III dove è esposta in occasione del bicentenario. Fa parte di un fascicoletto su cinque bifogli spessi, rigati e dai margini irregolari.

    I quindici endecasillabi sciolti introdotti dal titolo “L’Infinito” sono scritti ordinatamente al centro della pagina con tratto nitido e sottile, in un inchiostro marrone dal fondo molto scuro. Poche le correzioni, concentrate ai versi 3-4 e 13-14 e compiute con un inchiostro più denso e un pennino dalla punta più spessa.

    BICENTENARIO INFINITO: FINO A DICEMBRE ESPOSTO A NAPOLI IL PRIMO AUTOGRAFO

    Il primo autografo de L’Infinito è esposto nella sezione Manoscritti della Biblioteca Nazionale di Napoli per tutto l’anno del bicentenario.
    La Biblioteca Nazionale di Napoli, custode dell’eredità leopardiana, insieme alla prima stesura autografa de L’Infinito conserva nella sua quasi totalità il corpus delle opere letterarie, filosofiche e saggistiche leopardiane, lasciato da Giacomo all’amico Antonio Ranieri e pervenute nel 1907, dopo diverse dispute giudiziarie, alla biblioteca napoletana.

    Forte di questo patrimonio, la Nazionale di Napoli da tempo valorizza l’opera del poeta attraverso una costante attività di ricerca e studio del patrimonio leopardiano, che comprende anche la digitalizzazione del vasto corpo di autografi leopardiani conservati a Napoli.

  • Il nuovo “Ospite Illustre” del Grattacielo Intesa Sanpaolo di Torino è la Madonna con il Bambino, noto come Madonna di Alzano, dell’Accademia Carrara di Bergamo. Si tratta di un prestito eccezionale di questo bellissimo dipinto, opera di Giovanni Bellini, che solo in rarissime occasioni ha lasciato la propria sede.

    L’opera sarà visibile fino al 6 gennaio 2020 nello Spazio Trentacinque del grattacielo torinese con ingresso gratuito (prenotazione obbligatoria): un regalo che Intesa Sanpaolo offre alla città di Torino e ai suoi abitanti in occasione delle festività natalizie.

    Il dipinto, risalente al 1487, è un dialogo intenso e premonitore tra i due personaggi, che lasciano allo spettatore la pura contemplazione caratterizzato da pittura morbida e trasparente tipica della produzione di quegli anni di Bellini. L’opera raffigura una Madonna con il Bambino dal tono limpido e sereno che viene accentuato dagli effetti di luce e dal nitido paesaggio sullo sfondo, minuziosamente riprodotto come nella più classica della pittura fiamminga. Dallo sguardo intenso e dolce della Vergine è assente quel velo di malinconica tristezza presente in altri dipinti che trattano lo stesso tema.

    La presenza nel capoluogo piemontese di questo magnifico dipinto è in stretta relazione con la nuova mostra a Palazzo Madama dedicata ad Andrea Mantegna arricchendo così il contesto che ripercorre i legami familiari e artistici tra i due maestri.

    Orari completi:
    15.00-20.00 nei giorni feriali (*) e il 1° gennaio (ultimo ingresso ore 19.30)
    9.30-20.00 sabato e nei giorni festivi (ultimo ingresso ore 19.30)
    9.30-13.00 nei giorni 24 e 31 dicembre (ultimo ingresso 12.30)
    (*) venerdì 20 dicembre 2019 apertura dalle ore 16.00.Quando
    Data/e: 20 Dicembre 2019 – 6 Gennaio 2020
    Orario: 09:30 – 20:00

    Dove
    Grattacielo Intesa San Paolo
    Corso Inghilterra 3 – Torino

    Prezzo
    L’ingresso alla mostra è gratuito con prenotazione obbligatoria

     

     

  • In occasione delle festività natalizie, grazie alla collaborazione tra i Musei Reali e Piatino Pianoforti dal 1910, Palazzo Reale diventa il luogo delle feste per eccellenza: in Sala da ballo risuonano le note dello Steinway Spirio, un pianoforte a coda dotato di un sistema ad alta risoluzione che riproduce automaticamente brani eseguiti da artisti di fama internazionale. Accanto al piano, l’albero di Natale donato al museo dal cast e dallo staff del film The King’s Man, al termine delle riprese realizzate nel mese di maggio 2019. Per condividere l’atmosfera di festa, tutto il pubblico è invitato a scattare una foto e condividerla su Instagram e Facebook con gli hashtag #museirealitorino #nataledare e il tag @museirealitorino.

    Per festeggiare insieme, i Musei Reali propongono un ricco programma di mostre ed eventi, in attesa delle novità previste per il 2020, prima tra tutte la mostra Cipro. Crocevia delle civiltà, dal 2 aprile nelle Sale Chiablese.

  • Il 12 dicembre apre a Torino, nelle sale monumentali di Palazzo Madama, una grande esposizione che vede protagonista Andrea Mantegna (Isola di Carturo 1431 – Mantova 1506), uno dei più importanti artisti del Rinascimento italiano, in grado di coniugare nelle proprie opere la passione per l’antichità classica, ardite sperimentazioni prospettiche e uno straordinario realismo nella resa della figura umana. Intorno alle sue opere si articolano le testimonianze di una stagione artistica – il Rinascimento nell’Italia settentrionale, prima a Padova e poi a Mantova – capace di rivivere l’antico e di costruire il moderno.

    La rassegna presenta il percorso artistico del grande pittore, dai prodigiosi esordi giovanili al riconosciuto ruolo di artista di corte dei Gonzaga, articolato in sei sezioni che evidenziano momenti particolari della sua carriera e significativi aspetti dei suoi interessi e della sua personalità artistica, illustrando al tempo stesso alcuni temi meno indagati come il rapporto di Mantegna con l’architettura e con i letterati.

    Viene così proposta ai visitatori un’ampia lettura della figura dell’artista, che definì il suo originalissimo linguaggio formativo sulla base della profonda e diretta conoscenza delle opere padovane di Donatello, della familiarità con i lavori di Jacopo Bellini e dei suoi figli (in particolare del geniale Giovanni), delle novità fiorentine e fiamminghe, nonché dello studio della scultura antica.

    Un’attenzione specifica è dedicata al suo ruolo di artista di corte a Mantova e alle modalità con cui egli definì la fitta rete di relazioni e amicizie con scrittori e studiosi, che lo resero un riconosciuto e importante interlocutore nel panorama culturale, capace di dare forma ai valori morali ed estetici degli umanisti.

    Il percorso della mostra è preceduto e integrato, nella Corte Medievale di Palazzo Madama, da una coinvolgente proiezione multimediale: con tre grandi schermi, ai visitatori viene proposta una esperienza immersiva nei luoghi e nelle opere di Mantegna, così da rendere accessibili anche i capolavori che, per la loro natura o per il delicato stato di conservazione, non possono essere presenti in mostra, dalla Cappella Ovetari di Padova alla celeberrima Camera degli Sposi, dalla sua casa a Mantova al grande ciclo all’antica dei Trionfi di Cesare e al Cristo morto.

    Il Piano Nobile di Palazzo Madama accoglie, quindi, l’esposizione delle opere, a partire dalla Sant’Eufemia proveniente dal Museo e Real Bosco di Capodimonte e dalla lunetta con Sant’Antonio e San Bernardino da Siena proveniente dal Museo Antoniano di Padova.

    Di Mantegna sono esposti una ventina di dipinti, altrettanti disegni e opere grafiche, oltre ad alcune lettere autografe. Il percorso espositivo non è solo monografico, ma presenta capolavori dei maggiori protagonisti del Rinascimento che furono in rapporto col Mantegna, tra cui opere di Donatello, Antonello da Messina, Pisanello, Paolo Uccello, Giovanni e Jacopo Bellini, Leon Battista Alberti, Cosmè Tura, Ercole de’ Roberti, Pier Jacopo Alari Bonacolsi detto l’Antico e infine il giovane Correggio. Accanto a dipinti, disegni e stampe del Mantegna, saranno esposte opere fondamentali dei suoi contemporanei, così come sculture antiche e moderne, dettagli architettonici, bronzetti, medaglie, lettere autografe e preziosi volumi antichi a stampa e miniati.

     

     

  • Le celebrazioni del cinquecentesimo anniversario dalla morte di Leonardo da Vinci proseguono ai Musei Reali di Torino con un nuovo percorso tematico di approfondimento.

    Da martedì 10 dicembre a domenica 8 marzo 2020, la Biblioteca Reale propone la mostra Il tempo di Leonardo 1452-1519. Attraverso i preziosi materiali custoditi in Biblioteca, l’esposizione ripercorre oltre sessant’anni di storia italiana ed europea, un periodo di grande fermento culturale in cui si incrociarono accadimenti, destini e storie di grandi protagonisti del Rinascimento, da Michelangelo a Cristoforo Colombo, dal Savonarola a Cesare Borgia, dalla caduta dell’Impero Romano d’Oriente all’avvento del Protestantesimo e all’invenzione della stampa, eventi che mutarono per sempre il corso della storia.

    Il percorso si snoda nelle due sale al piano interrato della Biblioteca Reale: il primo caveau, la Sala Leonardo, accoglie una selezione di opere di artisti italiani contemporanei a Leonardo da Vinci, accanto al Codice sul volo degli uccelli. Nove disegni autografi del maestro vinciano accompagnano il celebre Autoritratto: è l’occasione per ammirare uno dei più noti capolavori della storia dell’arte dopo la recente esposizione Leonardo da Vinci. Disegnare il futuro, progettata dai Musei Reali dal 15 aprile al 21 luglio scorso.

    La seconda sala presenta manoscritti miniati, incunaboli, cinquecentine, preziose carte geografiche antiche, disegni e incisioni, affiancati da un ricco corredo didascalico, per illustrare i personaggi e i principali eventi storici occorsi durante la vita di Leonardo.

    LA MOSTRA

    Leonardo nasce a Vinci, piccolo borgo alle porte di Firenze, il 15 aprile 1452. L’anno successivo Costantinopoli è conquistata dai turchi ottomani guidati da Maometto II e l’Impero Romano d’Oriente cessa di esistere. La sua caduta segna non solo la fine dell’Impero Romano, ma soprattutto la fine di un’epoca: molti storici datano al 1453 l’avvento dell’era moderna. Di questo evento straordinario, la Biblioteca Reale conserva preziose testimonianze quali manoscritti, alcuni di provenienza orientale, ed edizioni a stampa antiche.

    Negli stessi anni, tra il 1453 e il 1455, il tipografo e orafo tedesco Johannes Gutenberg, nella sua officina di Magonza, lavora con l’incisore Peter Schöffer alla produzione del primo libro stampato a caratteri mobili: La Bibbia delle 42 linee. L’intuizione del tipografo tedesco genera una vera e propria rivoluzione culturale: la produzione dei libri diventa una attività̀ seriale, riducendo tempi e costi rispetto alla realizzazione della copia manoscritta. La Bibbia delle 42 linee è uno dei libri più preziosi al mondo e gli esemplari completi di cui si abbia notizia sono quarantanove, nessuno dei quali conservato in Italia. La Biblioteca Reale possiede una carta del prezioso incunabolo che, in quest’occasione, viene esposta con altri esemplari di volumi per illustrare le principali tappe della diffusione del libro a stampa e le trasformazioni culturali e sociali generate.

    Tre anni dopo la caduta di Costantinopoli, nel 1456, il passaggio della cometa che prenderà il nome dall’astronomo Edmund Halley fa nascere nuove paure in Europa: la sua coda a forma di sciabola, infatti, sembra annunciare altri trionfi islamici. Papa Callisto III ordina ai cristiani preghiere, digiuni e penitenze. Il forte impatto dell’evento nella coscienza collettiva è testimoniato in numerose pubblicazioni e nell’iconografia di libri a stampa e manoscritti.

    La Firenze medicea nella quale Leonardo si è formato, esaminata dall’anno della congiura dei Pazzi, il 1478, è una magnifica fucina culturale dove si intrecciano le vite dei più grandi protagonisti del Rinascimento italiano quali Lorenzo de’ Medici, Agnolo Poliziano, Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, Sandro Botticelli.

    Nell’ottobre del 1480, Botticelli, Cosimo Rosselli, Domenico Ghirlandaio e Pietro Perugino lasciano Firenze per dirigersi a Roma, chiamati ad affrescare le pareti della Cappella Sistina: in mostra è esposto un disegno preparatorio del Perugino per la scena del Battesimo di Cristo. Deluso per non esser stato scelto tra i frescanti della Cappella di Sisto IV, per cercare affermazione lontano da Firenze, nella primavera del 1482 il giovane Leonardo si reca nella Milano di Ludovico il Moro, narrata nelle splendide miniature del manoscritto Leggendario Sforza–Savoia. In mostra sono presenti diverse testimonianze della vita di corte nella seconda metà del Quattrocento e, tra queste, un affascinante trattato manoscritto sul gioco degli scacchi e il Codice Sforza del giovane Ludovico il Moro.

    Nel 1487 il navigatore portoghese Bartolomeo Diaz, proseguendo le esplorazioni lusitane lungo le coste occidentali dell’Africa, raggiuge e doppia per la prima volta il promontorio all’estremità meridionale dell’Africa, detto Capo Tormentoso, rinominato Capo di Buona Speranza dal re Giovanni II di Portogallo, in riferimento alle interessanti prospettive commerciali ravvisabili dopo la sua scoperta. Vasco da Gama, inviato da Giovanni II nel 1497, porta a termine il tragitto verso le Indie affrontando un viaggio che ridisegna le mappe del mondo medievale, con conseguenze paragonabili all’impresa di Cristoforo Colombo, che raggiunse invece le coste americane nel 1492.

    L’esperienza di ingegnere civile e militare, acquisita da Leonardo alla corte milanese, torna utile nel 1502 quando Cesare Borgia lo convoca per sostenerlo nelle sue lunghe e sanguinose campagne militari. In quest’occasione, Leonardo consolida l’amicizia con Nicolò Machiavelli, che probabilmente aveva già avuto modo di conoscere nei suoi trascorsi fiorentini.

    Nel 1503, con l’elezione al soglio pontificio di Giulio II, mecenate di progetti dallo straordinario impatto culturale, riprende la Renovatio Urbis politica e culturale di Roma. Al papa della Rovere si deve anche l’incarico a Michelangelo Buonarroti di ridipingere la volta della Cappella Sistina. In mostra è esposto uno splendido studio di Sibilla, opera di Michelangelo, e alcuni fogli coevi raffiguranti dei particolari della volta affrescata.

    Il successore di Giulio II, Leone X de’ Medici, chiama Leonardo a Roma; qui l’artista continua i suoi studi senza tuttavia ricevere commissioni ufficiali. Grazie al papa, Leonardo incontra a Bologna Francesco I, re di Francia e mecenate delle arti, che seguirà nel 1517 trasferendosi ad Amboise.
    La mostra analizza anche le figure di Cosimo I de’ Medici, nato nel 1519, e di Carlo V, incoronato imperatore del Sacro Romano Impero nell’anno di morte di Leonardo. Immancabili i riferimenti anche ad altri grandi personaggi dell’epoca, quali Albrecht Dürer ed Erasmo da Rotterdam.

    www.museireali.beniculturali.it

    Foto di copertina Daniele Bottallo

     

     

     

     

     

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