Terrazza Monferrato e le “Lingue perdute” che illuminano il Castello di Moasca: Fukushi Ito a cura di Domenico M. Papa

Nel cuore del Monferrato, tra colline dolci e vigneti silenziosi, il Castello di Moasca si apre per la seconda volta a un dialogo tra storia, natura e arte contemporanea: ogni pietra, ogni arco diventa custode di storie e memorie. Ad orchestrare è Domenico Maria Papa, curatore, che con mani attente e occhi sensibili costruisce mostre capaci di far vibrare lo spazio e l’anima.

Per la seconda tappa di Terrazza Monferrato, Papa ha scelto un tema sottile e potente: la parola. Quella scritta, sussurrata, declamata. Quelle minuscole creature che costruiscono mondi, evocano immagini, accendono racconti. “Continuiamo a far dialogare l’arte con la natura e la storia”, spiega Papa, e ogni scelta espositiva della mostra ne è testimonianza: dai materiali, alla luce, alla disposizione delle opere, fino all’esperienza sonora e partecipativa che accompagna il visitatore.

Al centro di questo percorso c’è Fukushi Ito, artista giapponese che vive in Italia, interprete dei linguaggi dimenticati, delle scritture mai decifrate, delle parole che custodiscono storie ancora da narrare. “La mia ricerca artistica è una ricerca umana, antropologica e spirituale”, dice Ito. “A Moasca propongo opere recenti e inedite, dedicate alle lingue perdute e ai racconti che non sono mai stati raccontati.” Le sue sculture luminose, dedicate a Yukio Mishima, si fondono con computer drawings su tela, creando un percorso sospeso tra tradizione e contemporaneità, tra memoria e invenzione.

La mostra non è solo visione: è esperienza. La lettura di Ivan Fabio Perna ci accompagna lungo il filo invisibile delle parole, tra suoni e immagini, mentre il Castello stesso diventa co-protagonista della narrazione. Papa cura ogni dettaglio: ogni sala, ogni terrazza, ogni finestra che si affaccia sul paesaggio diventa parte di un racconto più grande, capace di fondere arte e territorio, storia e contemporaneo.

Non è la prima volta che Papa esplora il Monferrato con questo sguardo sensibile. Dai Paesaggi Siderali di Elizabeth Aro, che fondevano luce, vetro e natura, fino alla collaborazione con Ito a Moncalieri nel 2022, il curatore costruisce percorsi poetici e immersivi, mostre che parlano di memoria, linguaggio, spazio, trasformando ogni luogo in esperienza viva.

In questa cornice, il Monferrato non è solo sfondo, ma voce, memoria e complice. Ogni collina, ogni pietra antica diventa parte della storia evocata dalle parole e dalla luce. Terrazza Monferrato è più di una mostra: è un invito a guardare il mondo con occhi nuovi, a percepire i silenzi, i sussurri, le memorie nascoste tra le pieghe del tempo.

Un progetto reso possibile grazie al contributo della Fondazione CRT, che sostiene iniziative capaci di trasformare luoghi e storie in emozioni vive, ricordandoci che l’arte non è mai sola: cammina con noi, tra passato e presente, tra parola e paesaggio.

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