Categoria: Musei

  • Talent Garden e la Fondazione Torino Musei, in collaborazione con la Compagnia di San Paolo e con il contributo della Camera di commercio di Torino, sfidano startup, freelance e sviluppatori di software a ideare un nuovo modello di gestione dei dati e di sviluppo di progetti per personalizzare l’esperienza-museo.

    Torino, lunedì 15 maggio 2017Sabato 27 e domenica 28 maggio Talent Garden e la Fondazione Torino Musei, in collaborazione con la Compagnia di San Paolo e con il contributo della Camera di commercio di Torino, lanciano Museum Hack, un invito a “hackerare” la cultura. I musei civici di Torino – GAM, Palazzo Madama, MAO e Borgo Medievale – si mettono alla prova con un hackathon culturale per creare nuove soluzioni tecnologiche che permettano di ridisegnare strategie e trovare nuovi metodi e idee per migliorare la gestione della propria offerta culturale e della relazione con i pubblici della cultura

    Una maratona di 30 ore in cui il mondo dei musei incontra quello della new economy: startup, freelance e sviluppatori di software, insieme per immaginare un progetto innovativo, scalabile e replicabile per tutto il mondo della cultura.

    Il progetto mira a coinvolgere community di innovatori per individuare un paradigma di CRM e customer experience adattabile ai bisogni dei quattro musei torinesi e dei loro visitatori, e a sviluppare un nuovo modello di gestione dei dati e di sviluppo di progetti che abbiano al centro la personalizzazione dell’esperienza-museo, online e insite. Focalizzandosi su un aspetto per l’innovazione culturale in ambito museale, la soluzione sviluppata attraverso Museum Hack ambisce a divenire un vero e proprio prodotto: replicabile, scalabile, trasferibile e sostenibile in un contesto di partnership fra Fondazione Torino Musei e startup culturali. La sfida lanciata attraverso Museum Hack è quella di favorire l’incontro tra le competenze digitali e i modelli dell’open innovation con il mondo culturale attraverso una proposta che risponda a specifiche esigenze del sistema culturale stesso. L’ambito sul quale si è deciso di operare per questa prima sperimentazione è quello dell’audience engagement, proponendosi in particolare tre finalità principali:

    • rendere possibile un’efficace strategia di comunicazione per target differenti;
    • consentire di attivare e coltivare, a partire da questa strategia, community diverse;
    • abilitare nuove soluzioni progettuali negli ambiti dell’e-commerce e del mobile ticketing, dell’internazionalizzazione, dell’accessibilità e del multilinguismo.

    Nello specifico, Museum Hack è un incontro immersivo di 30 ore, dalle ore 9 di sabato 27 alle ore 15 di domenica 28 maggio, durante il quale i partecipanti saranno chiamati a produrre un prototipo che soddisfi i bisogni dei quattro musei che fanno parte della Fondazione Torino Musei (GAM, Palazzo Madama, MAO e Borgo Medievale) e a definire un modello di customer experience e comunicazione che sfrutti a pieno le potenzialità del CRM per coinvolgere i pubblici di ciascun museo. Questi due giorni sono rivolti a team già formati (a partire dalle startup) o singoli developer, designer, maker e strategic thinker perché, partendo da stimoli di esperienze nazionali e internazionali, arrivino a costruire un prototipo da implementare nel contesto della Fondazione Torino Musei.

    Una giuria di esperti riconoscerà ai tre migliori prototipi prodotti nel corso di Museum Hack: 5.000 euro al primo progetto classificato, 2.000 euro al secondo classificato e 1.000 euro al terzo classificato. La Fondazione Torino Musei valuterà la sostenibilità e la scalabilità delle soluzioni proposte e verificherà la possibilità di proseguire lo sviluppo dei prototipi con i team vincitori.

    Per maggiori informazioni e per iscriversi e partecipare alla competizione è possibile visitare il sito museumhack.talentgarden.org. L’appuntamento per la premiazione è nella sede di Talent Garden a Torino, in via Giacosa 38, domenica 28 maggio alle ore 14.

    I PARTNER DEL PROGETTO

    Talent Garden “Museum Hack – ha spiegato Fabio Sferruzzi, Managing Director di Talent Garden Connect – è un’opportunità concreta per giovani professionisti, sviluppatori di software e startup che si occupano di innovazione culturale, che grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo e al contributo della Camera di commercio di Torino potranno mettersi alla prova insieme a un’importante istituzione museale come Fondazione Torino Musei per progettare insieme un nuovo modo di concepire la relazione fra i visitatori e i musei stessi. Questa iniziativa si inserisce in un ambito progettuale che con Talent Garden ci vede impegnati a tutto campo con le istituzioni del territorio per favorire la condivisione delle competenze digitali e dell’open innovation.”

    Fondazione Torino Musei – “Il percorso intrapreso con Talent Garden e Compagnia di San Paolo, che culminerà con Museum Hack, rientra nelle linee strategiche di sviluppo della Fondazione Torino Musei tese a innovare le pratiche della cultura adottando soluzioni e strumenti anche non propri del settore, ma che si arricchiscono con la contaminazione. – ha detto Cristian Valsecchi, Segretario Generale della Fondazione Torino Musei. – Museum Hack per noi è un punto di partenza per migliorare e sviluppare nuove pratiche di coinvolgimento del pubblico. Dall’hackathon dovrà partire un percorso di incubazione del progetto e imprenditorialità che coinvolga i vincitori, la Fondazione Torino Musei e tutti i soggetti coinvolti, per uno sviluppo virtuoso che possa ricadere sul settore culturale territoriale e nazionale.”

    Compagnia di San Paolo“Museum Hack rappresenta l’esito del percorso progettuale Open Innovation Tag Cultural Lab che la Compagnia di San Paolo ha avviato con Talent Garden ormai diversi mesi fa, – ha dichiarato Matteo Bagnasco, Responsabile Area Innovazione Culturale della Compagnia di San Paolo. – L’iniziativa si propone di far incrociare alcuni dei principali enti culturali del territorio con nuovi saperi, avvicinandoli ai paradigmi dell’innovazione e del digitale attraverso specifiche attività progettuali da sviluppare in partnership con alcune startup selezionate per risolvere istanze specifiche poste dal sistema culturale stesso. Il percorso realizzato con la Fondazione Torino Musei potrà rappresentare un modello da estendere e sperimentare anche in altri contesti.”

    Camera di commercio di Torino“Come Camera di commercio di Torino sosteniamo l’iniziativa Museum Hack per la valorizzazione da un lato del nostro ricco patrimonio culturale, dall’altro delle abilità delle nostre aziende innovative digitali – ha spiegato Vincenzo Ilotte, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Il progetto, infatti, rappresenta essenzialmente un’importante occasione di incontro tra queste due realtà e un’opportunità di crescita reciproca, per la creazione e lo sviluppo di soluzioni gestionali e di marketing che diventano ogni giorno di più strumenti quotidiani e indispensabili anche per le imprese culturali.”

  •  “Una notte a Palazzo Reale”

    SAVE THE DATE!  mercoledì 24 maggio si arriva al terzo incontro organizzato da Club Silencio, in collaborazione con i Musei e gli edifici storici di Torino: «Il fil rouge che lega tutte le serate del progetto», fanno sapere gli organizzatori dell’evento, «offrire una nuova esperienza socio-culturale ai cittadini, dando loro la possibilità di riscoprire le grandi realtà culturali torinesi in un contesto meno istituzionale».

    Il programma dell’evento
    Palazzo Reale  apre le sue porte alle 19,30 per un aperitivo con Dj Set nello splendido cortile di quella che è la più antica residenza Sabauda in Piemonte.

    Dal cortile interno partirà poi il percorso di visita del museo: dalle stanze del piano nobile dei Principi di Piemonte alla sontuosa Armeria Reale.

    Gli spazi dei Musei saranno aperti, in via eccezionale per l’evento, fino alle 23.30 e sarà possibile compiere una visitata guidata del palazzo.

    Costi e biglietto

    Euro 18,00 aperitivo e visita museale con inizio ore 19,30

    Euro 10,00 ingresso e visita museale con ingresso ore 21,45

    In entrambi i casi è inclusa una consumazione nel costo del biglietto.

    La tessera Abbonamenti Musei non è utilizzabile in questa occasione.

    E’ necessario accreditarsi all’evento per poter vivere questa esperienza indimenticabile, all’interno di uno dei tesori del patrimonio culturale italiano.

  • NELLE PROFONDITÀ DELLO YOGA

    Ciclo di seminari su aspetti inediti delle tradizioni dello yoga.

    a cura di Gianni Pellegrini, Università di Torino, e Federico Squarcini, Università Ca’ Foscari di Venezia

    Ai nostri giorni la pratica dello yoga è entrata nelle case e nelle vite di tutti, animali inclusi.

    Attorno allo yoga orbitano titaniche multinazionali del fitness, spregiudicati squali del franchising, ‘santoni’ senza scrupoli, piazzisti del diploma di yoga teacher, dilettanti dell’anima di ogni sorta. Si tratta di uno scenario complesso, in cui si intrecciano problemi di svariata natura.

    Affacciarsi a questi problemi spalanca porte inedite e convoca molteplici campi di indagine: dall’indologia al brain imaging, dalla storia delle religioni alla semiotica della comunicazione, dalla psicologia cognitiva alle scienze economiche e del marketing, dalla fisiologia umana al diritto internazionale dei beni culturali, dalla sociologia degli stili di vita alla storia delle istituzioni coloniali.

    Il 21 giugno è la giornata internazionale dello yoga, e vale la pena approfondire meglio la nostra conoscenza in tal senso. In questo ciclo di seminari le suddette problematiche verranno intese e lette con la debita attenzione, a partire dall’esame dei rapporti fra lo yoga di oggi, quelli del passato e, se ce ne sarà ‘uno’, quelli del futuro.

    Per informazioni iscrizioni e costi

  • Una Tac mobile firmata Eurac per le mummie del Museo Egizio

    Al via la campagna di analisi sulle 114 mummie del museo torinese. Eurac Research coordina gli studi scientifici

    Un tir lungo 14 metri staziona in questi giorni a Torino, davanti all’ingresso principale del Museo Egizio.

    È lì da due settimane, il tempo necessario per sottoporre a una Tac un centinaio di mummie umane del Museo.

    Il tir venuto dall’Olanda ospita infatti un sofisticato macchinario per la Tac che permetterà a un’equipe internazionale di ricercatori di analizzare i resti umani nell’ambito di una approfondita campagna di studi che Eurac Research guiderà nei prossimi anni: esami della datazione, analisi biologiche, antropologiche e sullo stato di conservazione apriranno la strada a numerose ricerche sulla storia egizia dall’epoca predinastica a quella romana.

    La mummia dell’architetto Kha e di sua moglie Merit sono solo i reperti più noti. Il Museo Egizio di Torino, il più importante al mondo dopo quello del Cairo, ospita 114 mummie che hanno tra i 6000 e i 2000 anni. Alcune di queste non erano mai state nemmeno spostate fino a pochi giorni fa.

    Il gruppo di ricerca guidato da Eurac Research sta valutando insieme agli esperti del Museo quali delle 114 mummie possano essere trasportate senza rischi nel tir e come posizionarle per la Tac.

    Alcuni corpi saranno lasciati infatti dentro ai loro sarcofagi. In alcune mummie, se le condizioni dei corpi lo permetteranno, i ricercatori preleveranno anche dei campioni di tessuto in modo diretto o usando un endoscopio.

    “Si tratta di un’operazione straordinaria, ma il bello comincia una volta conclusa questa fase”, annuncia Marco Samadelli esperto di conservazione di mummie di Eurac Research. “Nei prossimi mesi e anni sottoporremo i campioni a varie analisi e daremo così risposta a molte domande per le quali l’archeologia ha fornito spiegazioni solo parziali. Per esempio, scopriremo esattamente cosa mangiavano gli egizi nelle varie epoche, di cosa si ammalavano, come venivano imbalsamati”.

    “Siamo orgogliosi di far parte di questo progetto”, ha dichiarato Christian Greco, direttore del Museo Egizio. “È un ottimo esempio di ricerca multidisciplinare che potrà fornire elementi preziosi per la conoscenza dei reperti e aprire ulteriori ambiti di ricerca per lo studio dell’antico Egitto”.

    L’esame del carbonio 14 servirà per esempio a inquadrare le mummie dal punto di vista storico, mentre le immagini della Tac permetteranno di osservare calcificazioni, neoplasie o residui dei processi di imbalsamazione. Dalle analisi del DNA antico i ricercatori si aspettano invece di avere indicazioni sulla dieta, sulle malattie comuni, sui tratti somatici e i legami parentali. Saranno invece i test microbiologici su spore e funghi a far capire agli esperti lo stato di conservazione delle mummie.

    La ricerca, svolta sotto l’attenta supervisione della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Torino e della direzione del Museo, coinvolge esperti del team medico statunitense del gruppo Horus e dei laboratori per le analisi del C14 del Curt-Engelhorn-Zentrum Archäeometrie di Mannheim.

  • La mostra è promossa dalla Presidenza della Repubblica

    Palazzo del Quirinale e

    a Torino dalla Fondazione Torino Musei

    MAO Museo d’Arte Orientale MAO Museo d’Arte Orientale

    via San Domenico 11 – Torino

     

    Alcuni dei più importanti musei italiani ed europei – tra i quali il Museé du Louvre e il Musée Guimet di Parigi, il Museum für Byzantinische Kunst di Berlino, il Museo Nazionale d’Arte Orientale “Giuseppe Tucci” di Roma, la Biblioteca Apostolica Vaticana, il Museo Nazionale del Bargello di Firenze – hanno messo a disposizione le loro preziose opere per realizzare una grande mostra che ripercorre la storia millenaria dei rapporti tra l’Oriente e l’Europa e si riallaccia al grandioso progetto del Presidente Xi Jinping di apertura di una nuova Via della Seta.

    Al MAO Museo d’Arte Orientale di Torino, dal 31 marzo al 2 luglio 2017, “Dall’antica alla nuova Via della Seta”, mostra che raccoglie 70 antiche e preziose opere a rappresentare la storia millenaria dei rapporti tra la Cina e l’Occidente, in particolare l’Italia. Dopo una prima esposizione al Palazzo del Quirinale la mostra trova spazio per la prima volta in un museo che offre un ampio panorama dell’arte delle antiche culture dell’Asia.

    Per almeno due millenni l’Antica Via della Seta ha unito Oriente e Occidente, incoraggiando i contatti all’interno di uno spazio immenso, e ha permesso alle diverse culture di crescere, attingendo reciprocamente alle conquiste scientifiche e culturali degli uni e degli altri attraverso l’intermediazione e il dialogo.

    Mercanti, ambasciatori, monaci, esploratori, avventurieri e missionari di varie fedi, provenienti dai luoghi più disparati, si incontravano lungo le strade confrontando senza sosta usanze, pratiche e fedi religiose. Il Cammelliere su cammello battriano (VI-VII secolo), animale simbolo delle vie carovaniere, lo Straniero dal volto velato (VII-VIII secolo), piccolo capolavoro dell’arte funeraria cinese, la Mattonella con giocatori di polo (1256-1335), dipinta a lustro e blu cobalto, una importante e rara manifestazione artistica dell’Iran durante il dominio degli Ilkhanidi di origine mongola, la Descrizione illustrata del mondo di P. Ferdinand Verbiest (1674), un lavoro monumentale che rappresenta la sintesi più avanzata delle conoscenze geografiche dell’epoca, sono solo alcuni degli importanti oggetti presenti in mostra.

    Grazie alle preziose opere custodite al MAO, ai prestiti concessi dalle più importanti istituzioni museali, bibliotecarie e archivistiche europee e italiane – tra gli altri il Musée du Louvre, Musée Guimet e Musée Cernuschi di Parigi, il Museum für Byzantinische di Berlino, il Museo delle Civiltà/Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci’ di Roma, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la Biblioteca Apostolica Vaticana, il Museo Nazionale del Bargello, la Biblioteca Nazionale e l’Archivio Centrale di Firenze, il Museo Civico di Bologna, il Museo del Tesoro di San Domenico e Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, la Biblioteca Marciana e la Procuratoria della Basilica di San Marco di Venezia – e a una ventina di opere moderne provenienti dalla Cina e realizzate da artisti cinesi contemporanei, l’esposizione testimonia quindi la varietà e la ricchezza degli scambi tra Oriente e Occidente, l’abilità dei maestri artigiani, la velocità di circolazione delle informazioni.

    L’Italia ha avuto un ruolo fondamentale nella storia dei rapporti con la Cina: si tramanda che già Marco Aurelio, nel 166 d.C., invia un’ambasceria alla corte del Figlio del Cielo permettendo ai due imperi più grandi e longevi della storia di entrare in contatto; Marco Polo, nel Duecento, celebra lo splendore della Cina ne Il Milione, contribuendo a migliorare le conoscenze di popoli e mondi ancora poco noti in Occidente; il gesuita Matteo Ricci, accolto nel 1601 nella Città proibita come ambasciatore d’Europa, è ammesso dall’imperatore Wanli nella cerchia ristrettissima dei Mandarini e gli è concesso di fondare una chiesa a Pechino; Martino Martini, durante la sua lunga permanenza in Cina, redige il Novus Atlas Sinensis, primo atlante moderno della Cina che verrà pubblicato in Europa nel 1655. Come in passato, saranno gli uomini capaci di proiettare verso il futuro questa antica realtà i protagonisti di questo nuovo corso, che non va inteso come un fenomeno esclusivamente economico, ma come un cantiere aperto di interconnessioni e di arricchimento reciproco.

    La mostra è curata da Louis Godart, David Gosset e Maurizio Scarpari – l catalogo è a cura dei Proff. Louis Godart e Maurizio Scarpari.

    TARIFFE

    Mostra Intero €10; ridotto €8; Gratuito Abbonati Musei Torino Piemonte

    Mostra + collezioni Intero €14; ridotto €11; Gratuito Abbonati Musei Torino Piemonte

    INFO t. 011.4436932

    mao@fondazionetorinomusei.it

  • Palazzo Madama: Dall’Africa al museo

    Incontro con Ivan Bargna, antropologo dell’Università Milano Bicocca

    e Simonetta Castronovo, conservatore di Palazzo Madama

    L’incontro nasce dalla riflessione sull’avorio che caratterizza l’attuale momento storico: per reagire al bracconaggio di elefanti in continua espansione, esiste ora una rigida normativa internazionale che vieta il commercio di questo materiale, ma il rischio di estinzione degli elefanti non è scongiurato e alcune voci si stanno persino interrogando sull’opportunità (etica) di continuare a esporre i manufatti in avorio nei musei.

    Partendo dagli avori africani presenti nelle collezioni di Palazzo Madama e più in generale nei musei europei, Ivan Bargna ci riporterà in Africa, ripercorrendo la biografia culturale di questi oggetti, per mostrare come le loro vicende costituiscano un episodio delle relazioni interculturali e di dominazione che Europa e Africa hanno intrecciato nel corso dei secoli.

    L’artisticità di questi oggetti, la loro iconografia, i materiali di cui sono fatti e gli animali da cui provengono, ci parlano di mondi vicini e lontani che si incontrano e si scontrano cercando una difficile coabitazione, oggi come in passato.

    Ingresso conferenza euro 5

    (ridotto euro 2 Abbonati Musei Torino Piemonte)

    Prenotazione obbligatoria

    t. 011 4436999 (da lunedì a venerdì, orario 9,30-13 e 14-16)
    e-mail: didattica@fondazionetorinomusei.it

  • Sia per chi conosce Torino o per chi è in vacanza, l’ascensore della Mole Antonelliana è un esperienza da fare!

    La veduta da 85 metri d’altezza dal cosiddetto «Tempietto» bella di giorno, unica di notte!

    Vista mozzafiato di Torino dall’alto, in una bella giornata di sole e cielo limpido si posso ammirare le montagna che sorvegliano su Torino.

    L’ascensore panoramico è una delle caratteristiche della Mole Antonelliana: in funzione per la prima volta nel 1961, in occasione delle celebrazioni del Centenario dell’Unità d’Italia, venne rinnovato nel 1999 per permettere il raggiungimento del «tempietto» da cui poter ammirare la città con una vista a 360 gradi. Dalla base al suo arrivo l’ascensore ci impiega solo 59 secondi.

    L’esperienza è completa con la visita al museo del cinema.

     

    Opera di Antonelli inizialmente progettata per  diventare una sinagoga ebraica con annessa scuola, ora museo del cinema, vale la pena di essere visitata! E’ un percorso piacevole e per nulla noioso anche per bambini non troppo grandi!

    Per informazioni e Costi 

    Per eventi e mostre in programmazione al Museo del Cinema

     

  • Museo bello! di grande interesse improntato all’arte orientale .

    Non me lo sarei aspettata! Una mattina passata al MAO con effetto sorpresa.

    Collocato in uno stabile d’epoca, dislocato su piani, pezzi unici nel loro genere e provenienti da tutto l’Oriente, un riferimento di livello per appassionati di arte orientale.

    E’ necessario ritagliarsi due ore per la visita, perché è un museo da seguire e da metabolizzare.

    Permette di spaziare tra culture lontane e scoprire similitudine con la nostra e grandi differenze.

    Il percorso di visita è tranquillo, curato nei minimi dettagli, poco affollato, situazione favorevole per immergersi nella storia di culture lontane, eccellente e indimenticabile.
    Ho visitato il MAO durante l’esposizione di marionette e burattini della mostra “Le figure dei sogni”, prima mostra in Italia dedicata interamente la teatro di figura orientale.

    Allestimento affascinante, ricco di suggestioni e colori: ho fatto un percorso scolastico, imparando una che l’arte teatrale delle figure umane accomuna tutti i popoli del mondo, e le somiglianze tra loro maggiori delle differenze.

    In mostra 400 figure dalla collezione personale di Augusto Grilli, appassionato collezionista e fondatore della compagnia che porta il suo nome, per scoprire il mondo affascinante e complesso delle ombre, dei burattini e delle marionette cinesi, indiane, nepalesi, vietnamite, giavanesi, birmane, turche e greche.

    La mostra è un viaggio itinerante attraverso le diverse aree culturali, per condurre il visitatore alla scoperta degli straordinari aspetti del teatro di figura.

    Il wayang kulit, il teatro delle ombre giavanesi, dal 2003 è stato proclamato dall’Unesco parte del Patrimonio orale e immateriale dell’umanità.

    Questo massimo riconoscimento, conferito a un’arte ingiustamente ritenuta ancora oggi secondaria e popolare, sottolinea l’importanza che da secoli ha il teatro di figura in Oriente.

    L’allestimento della mostra mette in contatto diretto il pubblico con gli oggetti esposti ed è concepito in modo da rendere vive le figure, proponendo la ricostruzione di alcuni teatrini orientali.

    La mostra LE FIGURE DEI SOGNI è realizzata dal MAO Museo d’Arte Orientale in collaborazione con l’Associazione Culturale A.G.S.T. – Augusto Grilli Spettacoli Torino.

    Con il supporto di Turkish Airlines

    Le figure dei Sogni – Museo Arti Orientali di Torino

     

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