Quando il camion diventa un’opera pop viaggiante, dai Dekotora ai variopinti Jugle Truck del Pakistan.

La vita di un camionista a lungo raggio può essere dura, anche quando non è al volante. Dietro ai sedili, nell’”area personale”  c’è  a mala pena lo spazio sufficiente per dormire, ed ecco allora che si esibiscono in allestimenti seguendo il gusto personale, con accessori che mai immagineremmo nella cabina di un camion,  per creare il più fedelmente possibile il concetto di rifugio, il  luogo dove condurre una vita “quasi normale”.

E così, molti camionisti, si concedono qualche tocco qua e là in cabina. Giusto per dare un tocco all’ambiente. E poi, in certi casi, c’è anche a chi sfugge la mano. Dall’America all’Asia, passando per Australia e Vecchio Continente, non c’è posto sulla terra dove queste ville su ruote non macinino chilometri…

Dedicarsi a questa curiosa attività non rappresenta solo un hobby ma è qualcosa di più profondo che ha a che fare con lo stile di vita e il modo di esprimersi, del luogo da dove si proviene, dei propri affetti più cari. Queste imponenti moderne opere d’arte sono il frutto di un lavoro accurato, il camion è appena riconoscibile, ricoperto da numerose luci al neon, luci ultraviolette, parti cromate, interni dal gusto singolare (si trovano facilmente candelabri, lampadari, dipinti o tappezzerie di super lusso, solo per citare qualche esempio).

GLAM FRANCESEI proprietari decorano anche l’interno delle cabine. Le decorazioni interne includono praticamente tutto : lampadari Swarovski, tende,  pareti interne imbottite.I  materiali utilizzati sono il frutto del fascino  che i giapponesi nutrono per la cultura francese, compresa l’alta moda,  vengono utilizzati tessuti e marchi di alta moda provenienti da Parigi o da altre parti d’Europa, rilasciando all’interno dei loro trucks un aspetto esclusivo e spettacolare. Per esempio la Classica Flap Bag di Chanel, suggerisce ai camionisti folli, un look glamour per un “coprivolante” con il tessuto trapuntato utilizzato appunto per la produzione della borsetta. UN PO’ DI LUCE All’interno di questi mezzi, spesso pende almeno un lampadario. Si trova prima di tutto nella parte anteriore (tra i posti a sedere), e un altro potreste vederlo nel retro del camion. La prima impressione che ne avreste salendo, potrebbe essere quella di una sala da ballo francese ai tempi di  Luigi XIV.Dedicando molto impegno – tempo e denaro –  per l’”arredamento” molto curato degli interni, non può essere trascurato l’aspetto dei materiali impiegati per le illuminazioni: cristalli e diamanti come simbolo di purezza e ricchezza. UN PO DI NATURA in cabina.Alcuni elementi floreali li potremmo vedere dentro le manopole dei cambi o nei tessuti damascati del cruscotto.

I camion decorati a regola d’arte, completamente guidabili e funzionali, sono in netta contrapposizione con l’immagine classica del truck, ma è importante raccogliere il messaggio che comunicano: il desiderio di questi uomini o donne,  di normalità…  quasi certamente troveremmo accessori dello stesso tipo nelle loro “case”.

 

Veicoli commerciali in tutto il mondo vengono spesso trasformati dai loro proprietari in impressionanti opere d’arte a rotazione. Le loro forme sono modificate, le loro superfici sono decorate e nuove texture vengono aggiunte. Quando avevano bisogno di sostituire parti arrugginite del corpo del loro camion, spesso usavano il metallo recuperato per altri scopi. Unire le parti improbabili insieme ha portato a una modifica dopo l’altra.

Nel corso del tempo i camionisti hanno sviluppato un apprezzamento per le combinazioni trasformate e inventive create da questo processo, oltre a spingersi un po’ troppo oltre i limiti del buon gusto. Alla fine è emersa una sub-cultura unica nel suo genere, che comporta la modifica e la personalizzazione di grandi mezzi stradali.

A metà degli anni ’70 è uscita il primo, di una serie di film, Truck Guys (o Truck Rascals). Mostrava le avventure di un autista nel suo dekotora in viaggio in tutto il Giappone. I film hanno fatto conoscere al grande pubblico questi camion e creando un grande un seguito, addirittura i camionisti modificavano i loro mezzi nella speranza di ottenere un ruolo in uno dei film. Intanto il pubblico si è  innamorato di dekotora. Il risultato di questo fenomeno, è passato da una cultura pop regionale, all’interesse popolare nell’intero paese e non solo. I camion sono una miscela incredibile di luci da casinò, gioielli, magia del computer e guerrieri robotici di film di fantascienza. Tra i numerosi miglioramenti che rendono questi dekotora camion sorprendente “chich” sono per esempio, i murales full size aerografati su entrambi i lati del letto del camion, oppure migliaia di chili di acciaio inox lucido e cromato progettati per concedere il massimo effetto teatrale, viene ostentato il lusso con design di tessuti firmati, lampadari e sistemi di intrattenimento completi. Non è raro spendere oltre $ 100.000 USD – e impiegare fino a cinque anni – per modificare completamente un solo camion. Alcune delle immagini più impressionanti sono create dall’illuminazione dei camion. Molti dekotora hanno centinaia – anche migliaia – di luci (fluorescenti, neon e LED) che richiedono generatori ausiliari per alimentarli, le loro luci ardenti possono essere visti  visto a miglia di distanza, ecco perché non possono utilizzare tutta la loro fluorescenza sulle autostrade! Nel corso del tempo le modifiche dei dekotora hanno catturato sempre più lo spirito della cultura pop in Giappone.

Ma a sorprendere piu dei Dekotora ci sono i colorati ‘Jingle Trucks’ che governano le strada in Pakistan!

Se avete fatto un viaggio in Asia meridionale, in particolare in Pakistan, Afghanistan e India, avete sicuramente visto camion colorati e ornati che risuonano lungo strade e autostrade. In questi paesi, in particolare in Pakistan, l’arte dei camion è più di una semplice espressione culturale, è anche una tradizione profondamente radicata che ha creato un boom economico per i conducenti. In Pakistan, l’arte del camion ha origini che risalgono agli anni ’20, quando i camion Bedford importati dall’Inghilterra invasero le strade del paese.

Nel 1950, Karachi è diventata un centro di camion art-un titolo che detiene ancora oggi, quando Hajji Hussain, un artista noto per i suoi affreschi che realizzava sui palazzi, è arrivato a vivere in Pakistan. Mancando i palazzi da dipingere, si è concentrato sui camion per la decorazione, e il suo stile di ornare  con soggetti floreali, ha ottenuto un grandissimo successo di popolo. E mentre la pittura di camion ha preso in altri paesi dell’Asia meridionale, anche nel Sud America e in il è una forma d’arte è a un altro livello.

I Jungle Truck  –  soprannome dato dall’esercito americano in Afghanistan, grazie alle campane sparse sui paraurti – sono una forma d’arte, certamente meno lussuosa e più improntata ad argomentazioni di carattere religioso e cultura, cosa diversa dei Dekotora che si possono incontrare in Giappone o in America Meridionale.

 

 

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