Passy, 1868. Sono più di trent’anni che Gioachino Rossini si è chiuso in un lungo e doloroso silenzio lavorativo, abbandonando l’opera e scrivendo unicamente musica sacra e strumentale, fra cui i Péchés de vieillesse. Nelle serate musicali organizzate nella casa di Parigi e nella villa di Passy, gli fanno compagnia vecchi e nuovi amici: musicisti, compositori e letterati del tempo come Wagner e Boito, Ricordi, Verdi e Gounod. Ma nessuno di loro, neppure l’amatissima seconda moglie Olympe, conosce le vere ragioni della fuga dalle scene di uno dei più noti compositori del mondo. In procinto di essere operato per la seconda volta a un gravissimo tumore, Rossini ripensa al proprio passato. Da rivoluzionario a conservatore, ma sempre pronto allo sberleffo verso l’ordine costituito; da frequentatore delle più raffinate alcove europee quanto dei più infimi bordelli, alla castità assoluta.
Rossini era stato subissato di fischi e portato in trionfo in tutta Europa, la sua fama era giunta fino alle Americhe. E ora, mentre il sipario sta per calare, Rossini non fa che pensare a quell’ultimo spartito: l’opera mai scritta ma che forse avrebbe potuto scrivere, che fosse apprezzata e riconosciuta nel mondo da pubblico e critica…
L’opera che potrebbe consacrare una vita intera.
In occasione dei 150 anni dalla morte di Gioacchino Rossini Piemme pubblicherà a maggio 2018 il romanzo che ne celebra l’indimenticabile vita.
L’ultimo spartito di Rossini, di Simona Baldelli
Simona Baldelli È nata a Pesaro e vive a Roma. Ha iniziato la sua carriera in campo teatrale sia come attrice che come regista. Ha lavorato come speaker e autrice di programmi radiofonici e curato numerosi eventi di cultura e spettacolo. Il suo primo romanzo, Evelina e le fate è stato finalista del Premio Italo Calvino e vincitore del Premio Letterario John Fante.
L’ultimo spartito di Rossini è il suo nuovo romanzo.